06 aprile 2022

Tutor in autostrada: come funziona, dove e quando è attivo. La guida completa

Negli ultimi anni il tutor in autostrada è divenuto una presenza fissa, ma sapete davvero come funziona, dove è attivo e le sanzioni applicate? Scopritelo con la nostra guida completa

Da qualche anno in autostrada si incontrano particolari strutture che catturano immediatamente l'attenzione di chi è alla guida. Su queste è montato un tabellone luminoso che riporta la scritta "Con Tutor controllo della velocità media". Si tratta di una nuova tipologia di autovelox che rappresenta un deciso cambio di filosofia nel controllo della velocità che, a quanto pare, dà i suoi frutti in termini di sicurezza sulle tratte - ancora limitate - su cui è stato installato.

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Cos'è il tutor in autostrada?

Il tutor in realtà si chiama SICVE - sistema informativo per il controllo della velocità - o Safety Tutor da cui il nome con cui tutti lo conosciamo. Il sistema è stato introdotto a partire dal 2005 sulle tratte di competenza di Autrostrade per l'Italia. Esiste un sistema analogo sui tratti gestiti da Anas di nome Vergilius che, a differenza del tutor, calcola anche la velocità istantanea.

Tutor in autostrada: un'introduzione travagliata

L'introduzione del sistema è stata decisamente travagliata tra sentenze che ne limitivano l'uso, a causa di falle normative, o per problemi di brevetto che ne hanno addirittura comportato lo spegnimento per un breve periodo nel 2018.

Come funziona il tutor?

Il sistema del tutor in autostrada è formato da una serie di "ponti" che scavalcano la carreggiata, su cui sono montati sensori e telecamere che hanno la capacità di leggere le caratteristiche di ogni autoveicolo che si trova a transitarvi sotto. I dati immagazzinati vengono inviati a un computer centrale che calcola il tempo in cui i vari veicoli percorrono i tratti autostradali. Con una semplice formula, distanza fratto tempo, il sistema ricava la velocità media del veicolo e di conseguenza l'eventuale infrazione del limite di velocità che, ricordiamo, è fissato a 130 chilometri orari.

Privacy e tutor: i problemi

Quando un veicolo passa sotto il portale d'ingresso del tutor, i sensori ne rilevano il tipo e danno l'input alle telecamere di fissare un'immagine a cui viene abbinata data e ora del passaggio. All'uscita del tratto controllato avviene la stessa procedura. A questo punto viene fatto l'abbinamento dei dati registrati e vengono calcolati i tempi di percorrenza.

Molti si chiedono se questa registrazione di dati non ledono i principi della privacy. In effetti dubbi sono stati sollevati, ma in sostanza solo i dati dei veicoli in violazione vengono effettivamente salvati per poter interrogare gli archivi della Motorizzazione o degli autonoleggi e risalire al conducente così da potergli inviare la notifica del verbale. Gli altri vengono immediatamente cancellati e di loro non resta alcuna traccia.

Tutor in autostrada: è sempre attivo?

Abbiamo spiegato il funzionamento di massima del tutor, ma rimangono alcuni punti da chiarire. In particolare: è sempre attivo il tutor in autostrada? La risposta è no, ma non possiamo sapere quando lo è. Nei fatti il sistema è sempre attivo, anche di notte e pure quando le condizioni meteo sono avverse. In caso di pioggia, lo ricordiamo, bisogna prestare ulteriore attenzione perché il limite di velocità scende da 130 chilometri orari a 110

.

Detto questo sappiamo da inchieste giornalistiche che il tutor è attivo solo poche ore al giorno perché la quantità di infrazioni rilevate non è gestibile dalla Polizia di Stato pertanto si è deciso di attivare il sistema in particolari momenti della giornata. Questa attivazione non è comunicata esplicitamente pertanto il tutor svolge egregiamente il suo lavoro anche tramite un fattore di deterrenza. L'automobilista, nel dubbio se sia attivo o no, viaggia comunque a una media di velocità più bassa, aspetto che comporta direttamente condizioni migliori di sicurezza.

Tutor in autostrada: cosa rilevano?

Oltre alla velocità media, i tuor possono rilevare tutta una serie di altre infrazioni di cui si deve necessariamente tenere conto. In primis, i limiti connessi al tipo di veicolo: chi è alla guida di un camion dovrà comunque rispettare il limite di velocità fissato per la sua categoria di veicolo.

In più le telecamere sono in grado di percepire anche i mezzi che viaggiano in corsia di emergenza, pertanto non pensate di poter evitare la multa utilizzando quello spazio: incorrerete in una doppia sanzione. Altro aspetto da tenere conto è che le telecamere rilevano la velocità indipendentemente dalla traiettoria dell'auto: sarà del tutto inutile provare a passare in diagonale o a cavallo delle strisce, il risultato non cambierà.

Si possono prendere più sanzioni con il tutor?

Assolutamente sì. Se la nostra velocità media è superiore al limite consentito, sarà possibile incorrere in più sanzioni nelle varie tratte che attraversiamo. Facciamo un esempio: se percorriamo l'A1 da Milano in direzione sud e la nostra velocità media rimarrà superiore ai 130 chilometri orari, da Lodi a Casale e da Casale a Piacenza Nord, saremo soggetti a due sanzioni distinte. Un particolare rilevante va sottolineato: le sanzioni sono notificate e incassate dallo Stato e non sono quindi un'entrata appannaggio di Autostrade per l'Italia.

È più sicura l'autostrada con il tutor?

A leggere i dati forniti da Autostrade per l'Italia la risposta parrebbe essere affermativa. A quasi quindici anni dall'introduzione, il tutor pare aver favorito un cambio di abitudini negli automobilisti italiani. Attualmente la rete tutor copre circa 2500 chilometri di autrostrade, pari al 51% dell'intera tratta di competenza di Autostrade per l'Italia.

Meno velocità, meno decessi

I dati ci dicono che la velocità di picco registrata è calata negli di circa il 25% e che la velocità media si è abbassata del 15%. Facendo un esempio concreto, rispetto a quindici anni fa, un veicolo che viaggiava a una velocità massima di 160 chilometri orari, oggi viaggia a circa 120 e per quanto riguarda la velocità media, il valore si è abbassato da 110 a circa 93 chilometri orari. Ne consegue, ed è il dato che più ci fa piacere conoscere, è che su queste tratte la mortalità è calata addirittura dell'81%: un risultato davvero importante che però va inserito in un quadro più ampio di miglioramenti, a partire dal livello di sicurezza dei veicoli.

Tutor e Telepass: cosa si deve considerare

C'è una credenza per cui il tutor funzioni solamente su veicoli equipaggati con il Telepass. Idea totalmente sbagliata perché la presenza del sistema di pagamento non va assolutamente a incidere sul funzionamento del tutor. Chi lo possiede può eventualmente percepire il tipico segnale acustico emesso dal Telepass quando passa sotto i portali, ma questo è dovuto alla presenza di un sistema che rileva i tempi di percorrenza basati sui transiti Telepass e può indicare che il dispositivo ha le batterie vicine all'esaurimento.

Tutor in autostrada: dove lo possiamo trovare?

Appurato che non è possibile conoscere il momento in cui il tutor è effettivamente attivo, possiamo però sapere in partenza dov'è installato il sistema tutor e dove dobbiamo la necessità di prestare maggiore attenzione. I 2500 chilometri corrispondono alle seguenti tratte autostradali:

  • A1 in circa cinquanta settori lungo il percorso da Milano a Napoli, comprese la Variante di Valico e la diramazione A1 sud tra Monteporzio e San Cesareo.
  • A4 Torino Venezia
  • A7 Genova Serravalle
  • A8 Milano Varese
  • A10 Genova Savona
  • A13 Bologna Padova
  • A14 Bologna Ancona e nella tratta fino a Taranto
  • A16 Napoli Canosa
  • A23 Udine Tarvisio
  • A26 Genova Gravellona Toce
  • A30 Salerno Caserta

 

Da tenere d'occhio il fatto che la presenza del tutor non è la stessa in entrambi i sensi di marcia. Per un dettaglio delle tratte vi consigliamo di consultare il sito di Autostrade per l'Italia dove viene costantemente aggiornato il conto dei settori coperti dal servizo.


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