15 aprile 2022

Cosa sapere quando si toglie l'impianto GPL dalla propria auto

L'impianto GPL di un'auto deve essere sostituito con una certa cadenza. Ecco gli aspetti principali da conoscere per affrontare al meglio questa situazione.

L'impianto GPL deve essere rimosso e sostituito con una certa frequenza. Secondo quanto decretato dalla legge, un'operazione simile va effettuata ogni dieci anni. Ad ogni modo, per effettuare al meglio questa procedura, è consigliabile conoscerne il funzionamento, i pro, i contro, i costi e i tempi. Ecco tutto ciò che bisogna sapere sulla rimozione dell'impianto GPL, con la chance di sfruttarla a proprio vantaggio per un miglior funzionamento dell'auto della quale si è in possesso.

Su MiaCar.it non siamo solo appassionati delle migliori auto in vendita, e delle migliori occasioni su auto nuoveauto km 0auto usate, ma anche di tutto ciò che concerne la meccanica dell'auto, ed ecco perché oggi vediamo insieme come funziona la rimozione dell'impianto GPL.

Come funziona la rimozione dell'impianto GPL

Togliere l'impianto GPL non richiede molto tempo e fatica, ma il procedimento non può essere effettuato in maniera autonoma. Infatti, tale operazione richiede necessariamente l'aiuto di un'officina autorizzata, in grado di compierla seguendo i passaggi con la massima precisione. La pratica non è totalmente economica e richiede un pizzico di impegno e pazienza. In primo luogo, è necessario effettuare una prima distinzione quando si è di fronte a un'evenienza di questo tipo.

Rimozione dell'impianto GPL situato nell'auto uscita di fabbrica

Se l'auto è uscita di fabbrica già dotata di impianto GPL installato dalla casa madre, la sua rimozione non può essere effettuata in maniera automatica. Secondo quanto si nota dal punto 3 del libretto di circolazione, di norma contrassegnato dalla sigla B/GPL, l'intervento va autorizzato dall'azienda costruttrice o dalla casa madre stessa. Si inizia richiedendo un nulla osta a pagamento, per poi compiere l'operazione solo nel caso in cui venga autorizzata.

Rimozione dell'impianto GPL installato in un secondo momento

Diverso è il discorso relativo alla rimozione dell'impianto GPL quando quest'ultimo è stato installato solo in un secondo momento. In tal caso, è possibile togliere il pezzo in maniera diretta, specie se è stato inserito da un'officina o una sede specializzata. Non servono autorizzazioni da parte della casa produttrice.

Quale procedura attuare per togliere l'impianto GPL

Che si tratti di un impianto GPL preinstallato o meno, ciò che conta è fare in modo che la vettura torni esattamente allo stato iniziale. Di conseguenza, bisogna togliere ogni singolo pezzo dell'impianto, dai tubi alle valvole, dal serbatoio ai cavi e connettori elettrici, senza dimenticare staffe, riduttore di pressione, viti e quant'altro. Una volta ripristinate le condizioni originarie, bisogna tappare i buchi situati sul collettore di aspirazione e verificare il funzionamento dell'intero sistema.

Ad ogni modo, la rimozione dell'impianto GPL deve essere effettuata presso un qualsiasi centro specializzato per due ragioni ben precise:

  • l'esigenza di omologare di nuovo l'impianto dopo un controllo accurato;
  • la necessità di smaltire un impianto vecchio e non più funzionante.

Al tempo stesso, non ci si può dimenticare del serbatoio del carburante, che va eliminato esattamente come le varie componenti idrauliche. Quando l'impianto GPL viene rimosso, è possibile ridurne i costi complessivi ed evitare di andare incontro a una manutenzione periodica. Nel momento in cui si è quasi alle prese con la vendita della propria vettura, un accorgimento simile può risultare molto utile.

Quanto tempo è necessario per completare l'operazione

Per rimuovere l'impianto GPL dall'auto è necessario un determinato arco di tempo. Di solito, un'officina impiega mezza giornata per portare a termine l'operazione. A questo periodo, bisogna aggiungere il disbrigo di alcune pratiche burocratiche, relative all'aggiornamento della carta di circolazione. Per avere tutto in regola, l'operazione viene completata in un range massimo di 90 giorni. Tuttavia, ogni passaggio viene generalmente condotto in porto anche in meno di una settimana. Nel frattempo, è possibile continuare a circolare senza alcun impedimento.

Quanto costa togliere l'impianto GPL

La rimozione dell'impianto GPL comporta alcuni costi da tenere in massima considerazione. Quando il pezzo viene tolto dall'auto, quest'ultima torna a essere monofuel, ossia con una sola alimentazione di carburante. Di conseguenza, la vettura deve essere di nuovo omologata e sottoposta a un collaudo aggiuntivo, in modo da poter circolare senza alcun problema.

Per quanto riguarda il prezzo, si parte da uno standard che si aggira sui 300 euro. Tale cifra comprende alcune spese fisse, le tasse aggiuntive e la manodopera della propria officina. Quindi, bisogna smaltire l'impianto GPL con sistemi specifici forniti da aziende che si occupano in maniera intensiva della procedura. In linea di massima, la rimozione dell'impianto costa circa il 30% in più rispetto a una sostituzione del serbatoio.

Togliere l'impianto GPL: vantaggi e svantaggi

A questo punto, vediamo quali sono vantaggi e svantaggi di un'operazione così elaborata. In primo luogo, l'operazione serve per evitare di andare incontro a varie operazioni di manutenzione periodica, con un netto abbattimento dei costi di gestione della vettura. Dall'altra parte, i costi del carburante aumentano a causa del passaggio dal GPL agli altri sistemi più diffusi, come la benzina e il diesel. Proprio per quest'ultima ragione, molti automobilisti decidono solo di sostituire il serbatoio.

L'alternativa: sostituire solo il serbatoio

Chi non ha intenzione di rimuovere l'impianto GPL può scegliere, quindi, di effettuare una sostituzione del serbatoio. Si tratta di un sistema molto semplice e rapido, grazie al quale la bombola del GPL può essere cambiata ogni dieci anni senza alcun limite. L'operazione va compiuta per la prima volta a dieci anni dalla prima immatricolazione della vettura, o quantomeno dall'installazione del sistema aggiuntivo. Per evitare qualsiasi inconveniente tecnico, è necessario operare basandosi sulla data esatta di scadenza.

Quindi, un centro specializzato verifica che l'impianto GPL continui a funzionare in maniera ottimale. Una volta completata la procedura, non resta altro da fare che sostituire il serbatoio e le valvole di sicurezza. Infine, l'impianto viene collaudato e sperimentato con la massima precisione. In questo modo, la propria vettura continua a essere considerata bifuel grazie a un'alimentazione che consente un ottimo risparmio economico, oltre a un calo dell'impatto sull'ambiente.


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