29 marzo 2022

Perché un'auto prende fuoco: le cause principali di incendio e le auto più spesso coinvolte

In questo articolo parleremo dei casi in cui una vettura prende fuoco spontaneamente, vedendo i meccanismi che possono trovarsi alla base dell'incendio e sfatando alcuni luoghi comuni.

Sempre più di frequente si sentono notizie relative ad automobili che hanno improvvisamente preso fuoco senza un motivo apparente. Non stiamo parlando, infatti, di quelle situazioni in cui abbia avuto luogo una collisione, ma allora a cosa possono essere dovuti questi incendi autonomi?

In questo articolo parleremo di queste circostanze particolari, cercando di determinarne le cause più frequenti. Vedremo anche se esistono vetture che sono più propense di altre a dare luogo a questi fenomeni, e forniremo indicazioni pratiche su cosa fare in caso ci si trovi alle prese con una macchina in fiamme.

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Auto che prende fuoco: quando succede

Le notizie di cronaca più recenti che ci raccontano di auto che hanno preso fuoco vedono come protagoniste in special modo vetture del marchio Tesla, che ha alle spalle una tradizione di tecnologia elettrica. Per tale motivo, un'analisi superficiale potrebbe portare a supporre che questi avvenimenti siano molto più frequenti tra le auto elettriche, ma questo è in realtà un pensiero molto riduttivo e, anzi, non rispecchia i fatti.

I dati parlano chiaro: le auto alimentate a benzina o a diesel possono prendere fuoco molto più facilmente di quanto siamo portati a pensare, perciò la notizia di un incendio che si è innescato senza che sia avvenuto un incidente non dovrebbe stupire particolarmente. Al contrario, la frequenza di questo fenomeno è piuttosto alta: si pensi che, secondo le statistiche riportate dal sito dei Vigili del Fuoco, il numero di veicoli (di qualsiasi tipo) in fiamme ogni giorno ammonta a una media di 50. Se non fosse che le vetture con motore elettrico rappresentano l'ultima evoluzione tecnologica che ha subito un'impennata in anni recenti, non ci sarebbe tanto rumore intorno a questi fatti. Perciò possiamo tranquillamente affermare che il clamore destato dalle notizie sia dovuto principalmente alla novità.

Piuttosto, il vero nodo da sciogliere è capire come possano delle macchine senza un serbatoio colmo di combustibile facilmente infiammabile prendere fuoco. Principalmente la responsabilità ricade sulle batterie installate, che raggiungono dimensioni ragguardevoli e, nel loro accumulare energia, possono facilmente essere teatro di un cortocircuito. Quando ciò accade, il calore aumenta fino a livelli insostenibili per le sostanze chimiche presenti all'interno della batteria, che rischiano di prendere fuoco. In generale, comunque, possiamo individuare tre ragioni più comuni che possono causare un incendio di una vettura, che sia elettrica o meno: un incidente stradale, un gesto di vandalismo, oppure un difetto intrinseco alla macchina, che potrebbe così infiammarsi in modo spontaneo.

I diversi tipi di incendio

Ci possono essere differenti tipi di cause alla base dell'innesco di un incendio, ma prevalentemente si riscontra una delle seguenti:

  • un motore che non funziona a dovere e non riesce a mantenere stabile la propria temperatura entro un certo valore critico. Ad esempio, una perdita di liquido refrigerante, un danno a carico del termostato o la rottura della cinghia di trasmissione possono compromettere la perfetta funzionalità del sistema di raffreddamento, e ciò porterà il propulsore incontro a un surriscaldamento. Il problema potrebbe anche riguardare il tappo di tenuta olio lubrificante: il liquido contenuto al suo interno potrebbe disperdersi e raggiungere il collettore di scarico. La reazione potrebbe dare istantaneamente fuoco all'olio. Un caso particolare riguarda, inoltre, le macchine alimentate a benzina, specialmente quelle di ormai vecchia fabbricazione o quelle interessate da un incidente stradale. Il fuoco allora potrebbe generarsi dai vapori di carburante fuoriusciti da un tubo deteriorato o crepato. Alcune gocce di benzina potrebbero andare a depositarsi sul collettore, prendendo fuoco e dando inizio all'incendio. Ma ci sono anche altre circostanze che possono causare il surriscaldamento del motore, ad esempio un rifornimento erroneo: l'immissione di benzina all'interno di un motore diesel è infatti sufficiente a causare un aumento significativo della temperatura.
  • Il già citato cortocircuito costituisce un altro frequente motivo, e può verificarsi in un qualsiasi punto della vettura, anche se più spesso avviene in corrispondenza di determinati elementi particolarmente predisposti, come i relè. Può anche capitare che si bruci qualche circuito elettrico, o che le resistenze si surriscaldino oltre il punto limite. Questo rischio è maggiore nei mesi più caldi dell'anno.
  • Talvolta, invece, la causa scatenante è adducibile ad un'azione umana, ad esempio una modifica relativa a qualche impianto della vettura, che viene manomesso con lo scopo di installare dei dispositivi non omologati che sostituiscano quelli originali per ottenere, ad esempio, una maggiore potenza. Basta una semplice lampadina o un fusibile che non rispetti le esigenze della macchina e le normative vigenti per dare luogo a un disastro, perciò è sempre bene astenersi da queste pratiche rischiose e mantenere tutti gli accessori elettrici allo stato originario.
  • Infine, possono nascondere qualche insidia anche i nuovi sistemi di alimentazione funzionanti a benzina, che si servono di una pompa elettrica posta in prossimità del serbatoio contenente il carburante, quando non direttamente dentro quest'ultimo. La pompa si attiva immediatamente al momento dell'avviamento del motore, producendo una pressione variabile tra 1 e 3 bar che viene immessa nel circuito di alimentazione. Questo fatto può generare una forza tale da spingere il combustibile fino a 10 metri di altezza, è quindi facile immaginare quanto violenta possa essere un'eventuale fuoriuscita di benzina da un punto di rottura che potrebbe crearsi nel circuito. A questo punto, basterebbe anche solo una scintilla proveniente dal motore che entri in contatto con il liquido di alimentazione per dare il via a un rogo.

Auto elettriche e a pistoni: come nascono gli incendi

Come si diceva in precedenza, ogni tipo di auto, che sia alimentata a combustibile o che funzioni grazie a un motore elettrico, può cadere vittima di un incendio. Ovviamente, i meccanismi alla base di questi fenomeni sono differenti.

Nel caso dei veicoli elettrici, infatti, viene adottata una serie di misure di sicurezza per ridurre al minimo i pericoli, come la protezione della batteria con un guscio esterno molto resistente o la sua collocazione in posizione centrale. Inoltre, anche in caso si verifichi effettivamente un incendio, questo si evolverebbe lentamente. Se, da una parte, ciò rappresenta un vantaggio perché chi si trova all'interno dell'abitacolo ha il tempo di reagire e correre ai ripari, dall'altra aumentano i rischi a posteriori: non bisogna fidarsi delle fiamme apparentemente domate, poiché il pericolo può ripresentarsi anche quando sembra essere cessato.

Le auto a pistoni, invece, sono più frequentemente soggette a questo tipo di eventi, proprio per la natura del tipo di alimentazione, dato che i combustibili fossili sono fin troppo facilmente infiammabili. Questo aumenta anche esponenzialmente la velocità di propagazione delle fiamme: una volta innescata la prima, la macchina verrà avvolta dal fuoco in brevissimo tempo. Nonostante il serbatoio sia ben protetto, può comunque capitare che una scintilla dia il via alle danze, dando poco tempo agli occupanti di allontanarsi e nessuna possibilità di salvezza al veicolo.

Auto in fiamme: come si spegne

In caso capiti di trovarsi faccia a faccia con un veicolo che ha preso fuoco è molto facile cadere in preda al panico. Per evitare che ciò accada, è fondamentale sapere esattamente come comportarsi per fronteggiare la situazione in modo corretto. Prima di tutto, occorre sapere che la procedura da seguire non rispecchia quella che viene attuata nel caso di eventi simili ma che riguardano altri oggetti. Il discorso si complica ulteriormente quando si tratta di spegnere una batteria elettrica. Come dicevamo, infatti, non è da escludere che l'incendio possa innescarsi nuovamente dopo un po' di tempo, quando si è ormai convinti che non si corrano più rischi. Questi, invece, possono persistere per alcuni giorni, periodo durante il quale la vettura dovrebbe essere lasciata in un luogo estremamente sicuro, fino al momento in cui non si sarà completamente raffreddata. La causa del reinnesco è, infatti, la quantità di calore residuo che rimane in circolo anche una volta estinte le fiamme. Occorre, quindi, disporre di un maggiore quantitativo di sostanze estinguenti per fronteggiare ogni evenienza, oltre che prestare molta attenzione.

Comunque, qualsiasi sia la situazione che ha dato luogo all'incendio, la prima fondamentale azione da compiere è chiamare i soccorsi, in modo che possano intervenire tempestivamente. Inoltre, è bene sapere che talvolta queste situazioni possono essere evitate grazie a una buona prevenzione, sottoponendo a controlli periodici l'impianto elettrico e i cablaggi. Un ultimo consiglio riguarda la polizza assicurativa: l'assicurazione contro furto e incendio non è obbligatoria, ma rappresenta una buona strategia per tutelare l'automobilista almeno dal punto di vista economico.


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