22 aprile 2022

TDI: cosa significa e su quali auto è presente

Significato, origine e applicazione del termine TDI. Stai per comprare una vettura, ma trovi la sigla TDI e non sai cosa significhi? Te lo spieghiamo noi!

La sigla TDI rappresenta oggi un vero e proprio must in campo automobilistico.

Entrata oramai all'interno del vocabolario internazionale e nel linguaggio comune, sembra in realtà essere sempre esistita. Con essa è di uso comune infatti fare riferimento generico alle motorizzazioni delle autovetture diesel, ma in realtà la sua origine riguarda solo una determinata categoria.

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Ecco, quindi, perché oggi vediamo insieme cos'è il TDI.

TDI: origine e significato

Il termine TDI, ovvero Turbocharged Direct Injection, indica quella tipologia di autovetture rigorosamente di casa Audi & Volkswagen, che sfruttano un motore diesel dotato di un sofisticato sistema di propulsione.

Nasce infatti come una nomenclatura studiata dalla casa tedesca verso la fine degli anni Ottanta, con l'obiettivo di evidenziare alcuni modelli di vetture che avevano installato un propulsore con un particolare sistema a iniezione diretta, chiamato appunto TDI.

La comparsa di motori turbodiesel però, in realtà, avvenne appena un anno prima nel 1988, e annovera la firma tricolore della più grande casa italiana automobilistica dell'epoca: la FIAT.

Il primo modello dotato di questa innovativa tecnologia fu la Croma Turbodiesel i.d. 90, prodotta dal 1988 al 1991, con una cilindrata 1929cc e 90 cavalli di potenza.

Successivamente la Volkswagen decise di sfruttare questa interessante tecnologia, applicando una vera e propria strategia commerciale attraverso l'utilizzo dell'acronimo TDI, al fine di definire in maniera netta e decisa i modelli del proprio marchio, esaltandoli nelle prestazioni e nell'innovazione.

La prima vettura fu un'Audi 100 C3, che fece la sua comparsa sul mercato nel 1989, e si trattò del primo motore di casa tedesca chiamato TDI, avente cinque cilindri in linea, 120 cavalli vapore di potenza e una cilindrata di 2.500cc.

Da lì in avanti, la Volkswagen ha ampliato la sua gamma con nuove generazioni di motori, implementando e sviluppando costantemente e in maniera innovativa e avanzata alcuni importanti elementi, tra cui l'utilizzo della singola iniezione diretta per ciascun cilindro, e successivamente l'introduzione del sistema pompa Common Rail.

Anche in questo caso però, bisogna ricordare che il merito va ancora una volta alla fiorente preparazione tecnica degli ingegneri italiani; infatti il Common Rail è stato brevettato proprio dal Centro Ricerche Fiat, e prevede un sistema di funzionamento abbastanza semplice.

Si tratta di una pompa ad alta pressione che manda gasolio attraverso l'ausilio di un apposito tubo (Rail), da cui si diramano gli iniettori che portano il carburante ai cilindri. E tra i maggiori vantaggi di questa innovazione tecnologica di casa FIAT, montata per la prima volta nel 1997 su Alfa Romeo 156 1.9 JTD, troviamo motori molto più silenziosi rispetto agli altri e ottimi risultati in termini di potenza e consumi.

Motore TDI: prestazioni e consumi

 

Partiamo con il chiarire come funziona un sistema TDI.

Per pompa d'iniezione, s'intende quel meccanismo che agisce sull'ingresso del gasolio all'interno della camera di combustione, mosso dalla cinghia di distribuzione, che si occupa di portarlo agli iniettori che a loro volta spruzzano il carburante direttamente nella testa del pistone.

Così facendo, è stato possibile eliminare l'obsoleto sistema di accensione che prevedeva l'utilizzo di una precamera, segnalata sul cruscotto attraverso una spia gialla che raffigurava le candelette, necessarie al fine di preriscaldare l'area designata per la combustione del carburante. Con l'iniezione diretta su ogni cilindro, la potenza aumenta e i consumi diminuiscono sensibilmente, grazie al netto miglioramento della combustione del gasolio che viene introdotto all'interno attraverso una pressione molto superiore rispetto al precedente sistema diesel, e offre la possibilità di una maggiore nebulizzazione, ottenendo così un rapporto massa/superficie più efficiente.

L'evoluzione nel tempo dei motori TDI, quindi, ha reso possibile unire a delle prestazioni certamente esaltanti, anche una serie di elementi necessari al fine di ottenere determinate omologazioni e certificazioni, in primis rese obbligatorie dalle variazioni climatiche e dal conseguente impatto ambientale.

È possibile analizzare attraverso alcuni punti lo sviluppo e i miglioramenti dei propulsori TDI, come ad esempio:

Inquinamento

I motori con il sistema TDI di Turbo Iniezione Diesel, sono riusciti nel tempo a evolversi, seguendo quelle che sono diventate le maggiori direttive in ambito d'inquinamento, grazie principalmente all'aggiornamento dei propri sistemi meccanici attraverso l'utilizzo di software di gestione sempre più complessi.

In ottica d'impatto ambientale infatti, la prima direttiva europea che ha introdotto i limiti per le emissioni dei veicoli a motore è stata la 70/220/CEE, a cui sono susseguite altre importanti normative, fino ad arrivare alla 91/441/CEE, nota anche come Euro 1, redatta nel lontano 1991.

Da lì, il susseguirsi di regolamentazioni sempre più stringenti in ottica di prevenzione e mantenimento dell'ecosistema hanno fatto il loro ingresso nel panorama internazionale, suddividendo per ogni categoria di veicoli determinate specifiche, aggiornate costantemente e in maniera periodica nel tempo (Euro 2, Euro 3, Euro 4, Euro 5, Euro 6).

L'ultima, la Euro 6, attualmente in vigore per i veicoli immatricolati da gennaio 2016, sottolinea in particolar modo i limiti per le emissioni di CO (Monossido di carbonio o Carbonile), evidenziandoli con 0,5 g/km per i diesel e 1 g/km per i benzina, quelle di NOX 0,080 g/km per i diesel e 0,060 per i benzina, quelle di particolato (PM) 0,005 g/km per entrambe.

Prestazioni

Il dato maggiormente rilevante è certamente relativo alle prestazioni.

La principale differenza tra un motore dotato di un sistema pompa-iniettore (TDI) a dispetto di quello a pompa rotativa, riguarda in maniera particolare la possibilità di avere per ogni iniettore la sua pompa che manda in pressione il gasolio. Questo ha reso possibile nebulizzare un preciso quantitativo di carburante in un determinato lasso di tempo, calcolando con estrema esattezza la misura necessaria al fine di ottimizzare il processo di combustione, armonizzando le fasi del motore e garantendo migliori prestazioni.

Consumi

Questo innovativo sistema d'iniezione ha garantito di conseguenza anche un maggiore controllo in merito all'afflusso del carburante effettivamente necessario, evitando eventuali perdite o scarti eccessivi che avrebbero ritardato, in ordine di millisecondi, la regolare accensione del combustibile e aumentato in maniera ingiustificata la richiesta all'utilizzatore, non offrendo prestazioni adeguate al consumo dello stesso.

Possiamo quindi dire infine, che l'ingresso del sistema di iniezione gestito attraverso la pompa di gestione, ha rivoluzionato in maniera significativa l'intero mercato automobilsitico, innovando e migliorando l'efficientamento energetico delle vetture e le loro prestazioni.

 


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