01 marzo 2022

Come Rottamare l'Auto di un Defunto

In questo articolo verrà affrontato un argomento delicato: la rottamazione dell'auto di proprietà di una persona defunta. Vedremo a chi ci si deve rivolgere per questo servizio e qual è il modo corretto di procedere.

La perdita di una persona cara rappresenta un evento devastante per chi le sta vicino, e purtroppo la situazione del lutto viene resa ancora più complessa da alcuni aspetti burocratici che devono necessariamente essere considerati. Uno di questi, al quale certo non è immediato pensare, riguarda la verifica delle condizioni della sua auto, se la persona figurava come proprietario di una vettura. È estremamente comune, oltre che umanamente comprensibile, che i famigliari di un defunto non possiedano la lucidità né la prontezza di occuparsi delle questioni legali in un momento così delicato e drammatico dal punto di vista emotivo, che mette di fronte a tanta sofferenza. Per questo motivo è utile sapere in anticipo quale sia il modo corretto di muoversi per poter sbrigare queste incombenze nel modo più rapido e indolore possibile.

In questo articolo ci occuperemo di vedere nel dettaglio proprio l'aspetto della gestione della macchina: è infatti necessario valutarne il funzionamento, poiché se versa in buono stato potrebbe risultare conveniente riutilizzarla, oppure portarla da un concessionario per venderla o, in alternativa, cercare un acquirente privato. Al contrario, se la vettura reca parecchi segni di usura e malfunzionamento, l'unica strada percorribile potrebbe essere verosimilmente quella della rottamazione definitiva. È proprio di questa evenienza che tratteremo in maniera approfondita.

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Rottamazione di un'auto: di cosa si tratta

Prima di entrare nel merito del caso specifico della rottamazione dell'auto di un defunto, occorre illustrare in linea generali le basi del procedimento di rottamazione in condizioni normali. Con questo termine si intende un provvedimento estremo che viene applicato a veicoli che si giudicano ormai inadatti a circolare regolarmente sulle strade. Affinché una vettura possa essere guidata senza rappresentare un pericolo per il conducente e per gli altri automobilisti che si possono incrociare, infatti, deve soddisfare dei precisi requisiti. Innanzitutto, deve mantenere intatta la sua efficienza e la sua funzionalità deve essere garantita. Dal punto di vista dei consumi, inoltre, deve anche comportare delle spese piuttosto contenute per il suo utente, oltre a non costituire una fonte eccessiva di agenti inquinanti: è quindi fondamentale anche considerare le emissioni dei gas di scarico prodotte e immesse in atmosfera per non gravare troppo sull'ambiente.

Questi criteri devono necessariamente venire rispettati, e in caso non sia possibile porre rimedio a eventuali problemi è inevitabile che la macchina sia destinata alla demolizione. Questo processo esiterà nella sua definitiva distruzione, dopodiché il veicolo verrà rimosso dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Per iniziare il procedimento, l'auto in questione dovrà essere condotta dal concessionario di riferimento o in un apposito centro di raccolta autorizzato. Gli stessi principi fin qui descritti rappresentano delle linee guida da seguire anche in caso il titolare del mezzo sia una persona non più in vita.

Come avviene la rottamazione dell'auto di un defunto

Entrando ora nel discorso specifico che riguarda la demolizione di una macchina appartenuta a una persona deceduta, come si diceva in precedenza, la prima cosa da fare è recarsi presso un centro specializzato che si occupi della ricezione dei rifiuti speciali pericolosi. Nel fare ciò, occorre portare con sé una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, da presentare in loco per poter accedere al servizio senza dover sostenere delle spese particolarmente elevate. Inoltre, bisogna preventivamente procurarsi una serie di altri documenti, ovvero:

  • libretto di circolazione dell'auto;
  • certificato che ne attesti la proprietà della persona defunta;
  • targa della vettura, sia quella anteriore che quella posteriore;
  • dichiarazione sostitutiva, che deve essere compilata in ogni sua parte e firmata dall'erede o dagli eredi;
  • copia del certificato di morte dell'intestatario del mezzo;
  • copia del documento di riconoscimento dell'erede o degli eredi.

Per prevenire l'insorgere di possibili complicazioni o impedimenti che potrebbero rendere il processo di rottamazione più tortuoso e allungarlo nei tempi di svolgimento, è fondamentale fornire tutti questi documenti. Se uno di essi dovesse mancare, occorre presentarne apposita denuncia scritta all'organo che provvede alla demolizione, insieme al relativo verbale.

Rottamazione: il certificato e il costo del processo

Il passaggio successivo che consentirà di proseguire l'iter verso la rottamazione dell'auto del defunto prevede il rilascio di un certificato di rottamazione apposito da parte del centro di raccolta che sta fornendo il servizio. Questo consiste in un documento che reca al suo interno i dati fondamentali che riguardano la macchina e la persona che, una volta in vita, ne deteneva la proprietà. Esso include anche alcune informazioni relative agli eredi che hanno presentato la domanda di rottamazione. Tale documento è necessario allo scopo di sollevare sia il precedente intestatario del mezzo che gli eredi che hanno deciso per la demolizione da ogni possibile responsabilità, sia essa di natura civile, penale o amministrativa. Inoltre, entro 30 giorni dalla presentazione dell'inoltro della domanda di rottamazione, la macchina deve essere rimossa dal PRA.

Occorre sottolineare un dettaglio che in apparenza può sembrare banale, ma rappresenta invece un accorgimento necessario da prendere per evitare di perdere tempo e sprecare inutilmente energie occupandosi di questo procedimento: prima di intraprendere il procedimento e avanzare la domanda di demolizione, è necessario accertarsi che la concessionaria alla quale si intende rivolgersi possieda effettivamente l'autorizzazione per espletare questo servizio. Inoltre, bisogna ricordare che la decisione di rottamare la macchina di un defunto comporterà indubbiamente una serie di spese, alla quale è bene essere preparati in anticipo. Chi detiene il certificato di proprietà di un veicolo che andrà incontro a rottamazione, infatti, dovrà prima di tutto pagare un'imposta che si attesta a 32 euro e verrà applicata direttamente sull'importo del bollo auto. Chi non presenta questo documento, ma è in possesso solamente del modello NP3C, invece, sarà tenuto a versare 61,50 euro. Questi si suddividono tra la nota di presentazione (che corrisponde ai primi 48 euro) e agli emolumenti predisposti dall'ACI (pari ai restanti 13,50 euro). Infine, è opportuno considerare che si potrebbero aggiungere ulteriori costi dovuti al trasporto del veicolo che deve essere rottamato, sebbene sia impossibile stabilire una cifra precisa attribuibile a questo fattore, in quanto può essere soggetto a oscillazioni anche notevoli.


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