Gli specchietti retrovisori: tipologie, innovazioni tecnologiche e come regolarli in modo ottimale
In questo articolo parleremo del sistema degli specchietti retrovisori, un importante strumento per garantire la sicurezza alla guida. Ne vedremo le tipologie, i modelli tecnologici e i consigli per regolarli in modo perfetto.
Quando si circola su strada è fondamentale il senso di sicurezza che la vettura riesce a trasmettere al conducente e ai suoi passeggeri, in modo che il viaggio possa essere vissuto tranquillamente da tutte le parti interessate. Affinché questa sensazione venga avvertita in modo consistente, l'elemento cardine è rappresentato, oltre che dal buono stato del veicolo, dal suo equipaggiamento, del quale gli specchietti retrovisori fanno parte a pieno titolo e, anzi, in modo integrante. Gli specchietti, infatti, rientrano in quel gruppo di dispositivi che sono rimasti sempre presenti a bordo, nel corso dell'intera storia dell'automobile, e ciò la dice lunga sulla loro essenzialità. Non solo sono necessari per compiere manovre talora complicate, ad esempio un parcheggio difficile, o per immettersi nel traffico senza pericoli, ma un semplice sguardo può perfino evitare collisioni e tamponamenti. Ecco perché, durante la marcia, andrebbero monitorati con frequenza, non solo in condizioni di necessità.
Questi dispositivi sono talmente cruciali per la sicurezza alla guida che, con il passare del tempo e la modernizzazione del settore auto, che ultimamente lancia sul mercato veicoli sempre più tecnologici, non sono cambiati in modo significativo, ma soltanto marginalmente, e sono rimasti sempre gli stessi: comunemente, infatti, su una qualunque macchina ne troviamo due laterali (uno per ciascun lato del conducente) e uno centrale, sebbene i modelli più datati siano, per fabbricazione, privi di quello di destra, ma comunque regolamentari.
In questo articolo vedremo in modo approfondito due punti essenziali: il primo concerne la corretta regolazione degli specchietti retrovisori; nel secondo passeremo in rassegna i diversi modelli disponibili.
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La corretta regolazione degli specchietti
Esattamente come la regolazione del sedile è fondamentale per sentirsi comodi alla guida e poter godere delle migliori condizioni di visibilità (e perciò di sicurezza) possibili, anche quella degli specchietti retrovisori rappresenta un importante punto per tutelare l'incolumità di chi si trova a bordo di una vettura, e richiede di essere effettuata in modo da adattarsi alle specifiche misure di ciascun conducente. Vediamo quindi come questa procedura deve essere eseguita in modo ottimale.
Prima di iniziare a sistemare gli specchietti, è indispensabile occuparsi del sedile. Deve essere posizionato in modo da riuscire a raggiungere facilmente il volante e tenerlo ben saldo, e contemporaneamente i pedali, che devono poter essere premuti fino a fine corsa. Bisogna giocare sia con l'altezza sia con la profondità della seduta, al fine di avere una visuale più ampia e completa possibile di quello che accade fuori dall'abitacolo. Una volta raggiunta una configurazione soddisfacente, si può passare agli specchietti. Quelli laterali possono essere spostati secondo due meccanismi: su alcune vetture sono presenti delle levette da azionare manualmente, una su ciascuno dei montanti laterali, mentre altre controllano questa funzione in modo elettrico, di solito grazie a una pulsantiera o uno strumento simile a un joystick posto sulla portiera del guidatore. Lo specchietto centrale, invece, può essere sistemato manualmente fino a che non si trova nella posizione corretta.
Nel concreto, la regolazione di quest'ultimo è la più elementare: basa sistemarsi nella posizione in cui abitualmente si guida e osservare ciò che si vede nel riflesso. Lo specchietto centrale ha il compito di aiutare il conducente a monitorare la situazione dietro il veicolo, ad esempio controllando i mezzi che seguono e sono in avvicinamento, o altri che sono ancora lontani. Per questo motivo, l'area inquadrata dovrebbe coprire l'intero spazio del lunotto posteriore, in modo da consentire una panoramica completa senza il bisogno di girarsi.
Maggiore attenzione, invece, occorre prestare quando si armeggia con gli specchietti laterali, poiché in questa posizione è sempre presente una zona cieca (ovvero un punto che non si riesce a raggiungere con gli occhi e non si può nemmeno vedere riflesso negli specchi), che può essere ridotta al minimo grazie ad una regolazione ottimale. Partendo dallo specchio di sinistra, si immagini di dividerne la superficie riflettente in tre sezioni, una delle quali (quella a destra, la più vicina al guidatore) deve mostrare parte della fiancata dell'auto e la sua coda, mentre le restanti due servono per vedere la strada e il paesaggio circostante. Questo per quanto concerne l'inclinazione laterale, mentre per quella verticale, si deve fare in modo che la parte bassa dello specchietto riesca a catturare la porzione inferiore della macchina. Per lo specchietto di destra, valgono le stesse indicazioni, ma assicurandosi di ruotarlo leggermente più verso il basso rispetto all'altro.
Specchietti retrovisori: i vari modelli
Precedentemente abbiamo parlato di uno sviluppo che ha toccato solo marginalmente gli specchietti retrovisori, a fronte di una sorta di rivoluzione tecnologica che ha investito il mondo delle moderne automobili. Qualche modifica, comunque, sebbene relativamente poco azzardata, c'è stata, e ne discuteremo di seguito.
L'innovazione più utile e apprezzata dagli automobilisti riguarda lo specchietto centrale che, sulle auto moderne, è stato dotato di una leva appositamente studiata per proteggere gli occhi dall'abbagliamento prodotto dalla macchina retrostante. In certe condizioni, infatti, il fascio luminoso proveniente dal veicolo che segue può colpire direttamente lo specchietto e ferire gli occhi del conducente in modo fastidioso, oltre che rischioso per la sua sicurezza. Si pensi ai casi in cui l'automobilista che si trova dietro ha dimenticato i fari di profondità accesi, ha gli anabbaglianti troppo alti, o si trova in una posizione tale per cui la luce che il suo mezzo emette si riflette proprio dritta sulla superficie dello specchietto retrovisore del veicolo precedente. In tutte queste situazioni, la leva antiabbagliamento può rivelarsi estremamente utile: sarà sufficiente tirarla per modificare l'angolo di rifrazione, consentendo di continuare a guardare la strada in modo completo, senza però subire accecamenti e fastidi.
Nelle automobili più moderne, questo meccanismo ha compiuto un ulteriore passo in avanti, divenendo automatizzato. Tali veicoli, infatti, sfruttano un sistema di fotocellule che, quando vengono colpite da un fascio di luce, entrano in azione in modo autonomo, provvedendo a oscurare il vetro dello specchio senza che chi si trova alla guida debba fare niente e nemmeno pensare a compiere alcun gesto.
Parlando di tecnologia, in commercio si possono trovare anche degli specchietti centrali notevolmente informatizzati, che ormai assomigliano più che altro a dei piccoli computer. Questi dispositivi si possono collegare a una videocamera posizionata sulla parte posteriore del mezzo, fornendo al conducente una visione completa, come quella che averebbe se girasse la testa. Di fatto, funzionano come dei monitor, ma certe volte bisogna prestare attenzione, poiché alcuni di questi oggetti sono dotati di strumenti multimediali che non sono contemplati dalla legge, e perciò il loro possesso è illegale.
Anche gli specchietti laterali sono stati spesso oggetto di interesse da parte della tecnologia. Ad esempio, alcune vetture sono fornite di un sistema sbrinatore, collegato a quello del lunotto posteriore, che consente di mantenere una perfetta visibilità anche in condizioni di freddo intenso, neve e umidità.
Il problema dell'angolo cieco, inoltre, è stato affrontato da diverse case produttrici particolarmente prestigiose, che hanno preferito sostituire la superficie riflettente degli specchi con degli schermi installati sulla portiera. Oltre a ridurre quasi a zero il punto morto, queste dotazioni producono immagini in alta definizione e possono, analogamente agli specchietti, essere regolati semplicemente con un tocco su un apposito touch screen.
Non si dimentichi, poi, l'aggiunta, non più così recente, dei sensori a ultrasuoni, che spesso circondano la vettura nel suo intero perimetro. Ideati appositamente per semplificare al conducente diverse manovre, specialmente i parcheggi più annosi, questi sistemi rappresentano anche degli utili strumenti di sicurezza, in grado di avvisare in maniera istantanea della presenza di un oggetto in un punto che chi guida non riesce a vedere.
Ovviamente, questi dispositivi non possono sostituire la prudenza, l'accuratezza e la capacità di valutazione che si possono ottenere esclusivamente con uno sguardo attento e vigile sulla strada: si tratta pur sempre di meccanismi elettronici, che in quanto tali potrebbero talvolta essere soggetti a malfunzionamento, ad esempio fornendo un avviso immotivato, o peggio non segnalando la presenza di un ostacolo, evenienza che può verificarsi in caso di rottura o sporcizia depositata sui sensori. Lo stesso vale per le altre innovazioni digitali che hanno modernizzato l'apparato di specchi che si trova comunemente sulle macchine. Più in generale, è lecito affermare che, nonostante tutti i progressi tecnologici che stanno regalando vetture sempre più smart e facilitanti l'esperienza di guida sotto innumerevoli punti di vista, non si è ancora giunti al livello in cui la tecnologia può a buon titolo sostituire l'uomo: la sicurezza di chiunque si trovi a bordo continua a essere, nonostante tutti gli ausili, saldamente nelle mani del conducente.