come-fare 22 aprile 2022

Concorso di colpa: tutto quello che c’è da sapere

In questo articolo parleremo del concorso di colpa, ovvero dell'attribuzione della responsabilità ai conducenti coinvolti in un incidente. Illustreremo le diverse tipologie e le implicazioni pratiche con riferimento alla normativa vigente.

In questo articolo parleremo del concorso di colpa, un termine che tutti gli automobilisti hanno sentito utilizzare da qualcuno, ma di cui molti non conoscono il significato e le implicazioni. Nel caso in cui ci si trovi coinvolti in un incidente, tuttavia, è fondamentale sapere in anticipo e con precisione a cosa si sta per andare incontro, anche in previsione di intraprendere o meno delle azioni legali. Di seguito faremo chiarezza su ogni punto importante.

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Che cos’è il concorso di colpa

Prima di tutto, definiamo il concetto di concorso di colpa. Con questa espressione si intende la responsabilità, reciproca o multipla, da attribuire ai conducenti dei veicoli coinvolti in un sinistro stradale. In pratica, il senso è che la colpa non deve essere relegata a una sola persona, ma viene distribuita tra gli automobilisti a seconda di come si sono svolti i fatti. All’interno dell’articolo 2010 del Codice Civile viene toccato proprio l’argomento della responsabilità, e si trova anche un accenno al concorso di colpa, in cui si afferma che la sua definizione costituisce la prima presunzione da effettuare dopo che si è verificato un incidente stradale. Ciò ammesso che il caso in esame non presenti evidenti prove che rappresentino un valido motivo per sostenere che la responsabilità non debba essere divisa, ma vada a ricadere unicamente sul guidatore di uno solo tra i veicoli coinvolti.

Inoltre, sussiste anche un’altra evenienza in cui non è possibile parlare di concorso di colpa, ed è stata stabilita dalla Corte Costituzionale il 29 dicembre del 1972: in tale sede venne giudicato illegittimo a livello costituzionale il concorso di colpa quando tra i mezzi interessati ce ne sia uno che non abbia subito alcun danno. Quindi in linea di massima la responsabilità viene suddivisa, ma solitamente non in modo equo: nella maggior parte delle situazioni bisogna valutare un patteggiamento per stabilire chi debba rispondere di un grado di responsabilità superiore o inferiore. Per fare ciò, ovviamente è necessario affidarsi all’aiuto di periti, e sulla base del loro parere verranno stabiliti i risarcimenti che ciascuno dovrà devolvere.

Che cosa dice la normativa sul concorso di colpa

Per quanto concerne la legge, quindi, come si accennava in precedenza, il Codice Civile, all’articolo 2054, decreta che fino a prova contraria sia da presumere una pari responsabilità degli automobilisti interessati da un sinistro, in quanto si suppone che ciascuno di essi abbia contribuito in egual misura a causarlo. Tuttavia, come abbiamo appena, visto, le situazioni che realmente si verificano raramente corrispondono a queste ipotesi, e la dinamica con la quale è avvenuto l’incidente spesso contravviene il concetto di responsabilità presunta che grava su tutti gli attori coinvolti.

In base a ciò, consegue che ciascun conducente abbia il compito di dimostrare la sua eventuale innocenza, cercando di provare di aver tenuto un comportamento corretto e pienamente rispettoso delle regole di circolazione mentre si trovava a bordo del suo veicolo. In tal modo può sperare di risultare esente da ogni tipo di colpa in quanto ha agito in modo perfettamente conforme al Codice della Strada. Tali disposizioni vengono applicate anche in caso sia stata danneggiata solamente una vettura. In base a tutte queste considerazioni, si passa quindi a determinare quale sia il tipo di concorso di colpa in questione.

Concorso di colpa paritario

La prima tipologia che prendiamo in esame è quella del concorso di colpa paritario, che si verifica quando la situazione corrisponde perfettamente alle presunzioni riportate dal Codice Civile, ovvero la responsabilità è imputabile in misura uguale a tutti gli automobilisti che sono stati protagonisti dell’incidente. Tale circostanza, come dicevamo, rappresenta il punto di partenza per ciascuna inferenza successiva, a meno che non sussistano delle prove che dimostrano il contrario. I casi in cui questo tipo di concorso di colpa si applica nel caso in cui gli automobilisti siano riconosciuti (o si siano accordati) come responsabili ciascuno al 50% per l’avvenuto sinistro, così come quando risulta impossibile ricostruire esattamente la dinamica per individuare le relative colpe. Talvolta, infatti, può capitare che nemmeno l’intervento dei periti o del giudice sia sufficiente per disegnare un quadro preciso, allora si adotta il concorso di colpa paritario in via presuntiva.

Concorso di colpa effettivo

Passiamo ora al concorso di colpa effettivo, che viene definito in caso la responsabilità non sia suddivisibile in parti uguali, dopo che sono stati effettuati adeguati rilievi e le dinamiche in cui si è svolto l’incidente sono state chiarite. In tali circostanze, ad esempio, può darsi che a un conducente venga attribuito il 70% di responsabilità e al secondo solo il 30%. Viene giudicata quindi la gravità dell’infrazione che è stata commessa nell’individuare una persona che ha avuto un ruolo maggiore degli altri. Rispetto al concorso di colpa paritario, questa tipologia è più ampiamente diffusa.

Il concorso di colpa sul piano assicurativo

A questi punto, è legittimo domandarsi cosa comporti dal punto di vista assicurativo essere coinvolti in un incidente e vedersi attribuito l’uno o l’altro tipo di responsabilità. Ovviamente, a ciascun conducente spetta l’obbligo di risarcire gli altri in modo proporzionale al danno provocato, ovvero in una percentuale che corrisponde al suo grado di responsabilità. Quindi, in caso venga applicato il concorso di colpa paritario, l’ammontare dei costi dei vari risarcimento verrà suddiviso in parti identiche, per il numero dei veicoli coinvolti. Allo stesso modo, il rimborso spetta a ciascuno solo per la percentuale subita. Queste attribuzioni sono del tutto indipendenti dall’entità del danno, sia subito che cagionato. Invece, se parliamo di concorso di colpa effettivo, ognuno paga in base al ruolo che ha avuto nel determinare il sinistro, quindi in base alla sua responsabilità.

Occorre inoltre annotare che, in base a quanto decretato dalla Legge Bersani del 2007, il fatto che sia stato determinato un concorso di colpa paritario non comporta automaticamente lo scattare della formula bonus-malus. Di conseguenza, per i conducenti non ci saranno implicazioni relative alla classe di merito né all’importo del premio RC auto. Al contrario, con il concorso di colpa effettivo, chi detiene la percentuale maggiore di responsabilità subirà un aumento di due classi di merito.

Il concorso di colpa del danneggiato

Infine, chiudiamo con l’illustrazione di un caso particolare, ovvero quello in cui si presenta il concorso di colpa del danneggiato. In queste situazioni, nonostante la responsabilità venga riconosciuta completamente e in maniera esclusiva a un conducente, un altro si è reso attore di un comportamento colposo a seguito del quale è stato danneggiato e senza il quale l’intero sinistro avrebbe potuto essere evitato. Per fare un esempio pratico, un automobilista non rispetta una precedenza a un incrocio, si approccia all’attraversamento e collide con un veicolo che arrivava regolarmente. Chiaramente la responsabilità viene attribuita completamente a chi non rispetta le regole del Codice della Strada, ma in caso poi emerga che anche l’altro conducente era distratto, e se non lo fosse stato avrebbe scongiurato l’urto, si parla di concorso di colpa del danneggiato. In caso venga provato tale fatto colposo (ad esempio, la persona in questione ammetta che stava maneggiando il cellulare), l’articolo 1227 del Codice Civile stabilisce il concorso del danneggiato all’insorgenza del danno, e in tal modo il risarcimento che gli spetterebbe potrebbe venire ridotto, o addirittura azzerato.


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