24 gennaio 2022

Come Determinare il Valore di un'Auto Usata

La valutazione auto usate secondo 5 parametri oggettivi principali, è utile per compiere una trattativa consapevole, evitando possibili truffe e problemi.

Prima di acquistare un veicolo di seconda mano è importante capire come determinare il valore di un'auto usata. Questo è importante non solo per giudicare un'eventuale proposta di acquisto da parte di un venditore, ma anche per sapere quale potrebbe essere la valutazione del proprio mezzo in caso di permuta con una nuova autovettura. Inoltre è utile conoscere il valore del veicolo per evitare di incorrere in truffe.

Ci sono degli aspetti che più di altri sanno influire in maniera decisa sul prezzo delle auto usate: alcuni di essi sono oggettivi, altri più soggettivi.

Se i secondi sono fortemente dipendenti e mutevoli a seconda delle preferenze delle singole persone, i primi richiamano analisi più approfondite e tecniche.

Il modello, il chilometraggio, la storia del veicolo, il suo allestimento (con gli eventuali accessori opzionali), lo stato della carrozzeria e della meccanica sono i cinque aspetti da considerare per determinare il valore di un'auto usata. Vi sarebbe poi un'ultima variabile che riguarda il rivenditore, ma questa verrà analizzata a parte.

Il modello di auto

In alcuni casi il modello di auto ha grande impatto sulla valutazione finale, mentre in altri è quasi ininfluente. Ci sono marchi che sono molto richiesti sul mercato e rispettivi modelli che hanno la capacità di mantenersi molto quotati nel tempo.

Non è sempre vero che una macchina molto venduta abbia, a prescindere, una valutazione superiore ad altre meno diffuse, anche se c'è molta probabilità che ciò si verifichi. Di contro, possiamo affermare che esistono modelli particolarmente gettonati che invece perdono rapidamente il proprio appeal commerciale, come pure altri poco di successo che però possono riguadagnare smalto col passare degli anni.

In sintesi è possibile trovare vetture che, grazie al brand, possono costare molto oppure essere più economiche, rappresentando un affare per molti. Volkswagen, Mercedes, BMW, Audi, ad esempio, spopolano anche sul mercato dell'usato mantenendo un buon valore, mentre Honda, Kia, Suzuki, Volvo tendono a perdere quota. Questo vale a grandi linee e nella maggior parte dei casi, ma ci sono poi delle eccezioni in base ai singoli modelli.

Quanti chilometri ha l'auto?

La prima classica domanda che viene posta al venditore riguarda il chilometraggio del veicolo. Più il contachilometri segna valori elevati, minore sarà il prezzo da pagare per l'auto usata.

La prima soglia è rappresentata dalla quota 100 mila: superato questo primo step la vettura cala di valore in maniera drastica rispetto ad un veicolo che si mostra meno utilizzato. Lo stesso discorso vale per i 150 mila e per i 200 mila. A cavallo di questi traguardi ci possono essere differenze notevoli a parità di modello e di anno di prima immatricolazione.

Il numero di chilometri percorsi è da valutarsi anche in base allo storico della vettura: un conto sono, ad esempio, 70 mila km percorsi in due anni, altro discorso sono gli stessi ma spalmati su dieci anni.

Le riviste di settore e i libretti Eurotax (la "bibbia" delle auto usate), stimano le quotazioni dei vari modelli considerando una percorrenza media annua che difficilmente va oltre i 15 mila km. Andando oltre ci sono dei coefficienti da applicare che scalano vertiginosamente il valore dei veicoli (anche dello 0,3% ogni migliaio di chilometri percorsi in aggiunta).

Bisogna essere consapevoli che il contachilometri è una parte che è spesso al centro di dibattiti e di lavori (non certo legali). Per questo è bene controllare la disponibilità del libretto di uso e manutenzione verificando le indicazioni riportate in occasione dei vari tagliandi di manutenzione eseguiti nel tempo, chiedendo anche il foglio relativo alla revisione. Da non sottovalutare, soprattutto in base al chilometraggio, è la presenza o meno della garanzia originale della casa oppure di quella successiva del venditore qualora venga proposta.

La storia dell'auto usata

A influire in maniera determinante sulla valutazione dell'usato è la sua storia. Di che anno è la macchina? Quanti passaggi di proprietà ha subito? Chi l'ha utilizzata e per quali scopi?

Immagina di trattare un veicolo con 100 mila chilometri e scoprire che potrai essere il quinto proprietario. Non ti viene da chiedere come mai tanti cambi di proprietà? In questo caso la macchina potrebbe avere avuto dei problemi in passato e quindi i cinque trapassi rappresentano un aspetto a sfavore, riducendone il valore. Diversamente, un unico proprietario potrebbe essere motivo di incremento del prezzo di vendita.

Da considerare appartenente alla storia è certamente l'anno di prima immatricolazione: se il mercato ha già sfornato restyling o modelli successivi, quello che è oggetto del contendere perderà valore perché ritenuto ormai passato.

Dal punto di vista degli anni, come per i chilometri, vi è una soglia che fa scattare un coefficiente orientato alla riduzione del valore: vetture di oltre 10 anni tendono a perdere più facilmente la loro quotazione sul mercato.

Fanno parte dello storico anche eventuali sinistri, pignoramenti, sequestri e tutte quelle situazioni che possono sensibilmente influenzare la contrattazione.

Un buon modo per capire lo storico di un'autovettura è porre domande al venditore e prestare la massima attenzione in fase di visione del veicolo. Inoltre il libretto uso e manutenzione è paragonabile alla carta d'identità del mezzo e, come tale, è un documento fondamentale per decidere sull'acquisto.

Allestimento e accessori optional

Tutti siamo a conoscenza che le vetture vengono commercializzate con allestimenti differenti, dal modello base a quello più sportivo, da quello maggiormente ricco di contenuti tecnologici alle versioni pensate per il business. Parimenti ci sono anche motorizzazioni distinte, per potenze, cilindrate ed emissioni, che possono influenzare le scelte di acquisto.

Oggi più che mai gli allestimenti più ricchi riescono a generare una valutazione complessiva migliore, soprattutto se provvisti di sistemi tecnologici intelligenti e di ausili per assistenza alla guida. Sensori di parcheggio, controllo di velocità, frenata di emergenza, fari a elevata luminosità, sedili in pelle o in tessuto pregiato e altri accessori simili, contribuiscono a valorizzare il veicolo anche se sono passati anni e chilometri.

Appare sottinteso che tutto deve essere funzionante e preferibilmente installato al momento del primo acquisto. Installazioni aftermarket non sempre vengono riconosciute, a meno che non siano state svolte con prodotti di qualità da parte di professionisti o presso le reti ufficiali della casa costruttrice.

Con tali premesse vige la regola (non scritta) che, mediamente, a una vettura più accessoriata verrà riconosciuta una valutazione migliore.

Stato della carrozzeria e della meccanica

Restando sempre nell'ambito dell'oggettività di giudizio, lo stato dell'arte della meccanica e della carrozzeria ha forse il più alto impatto sulla determinazione del valore finale della vettura. Puoi anche avere davanti un'auto di 5 anni, con interni perfetti e con 60 mila chilometri, ma se la carrozzeria presenta segni di bolli, rigature, punti di ruggine, imperfezioni di vernice e opacizzazioni, o magari gli ammortizzatori appaiono scarichi, ecco che la valutazione cala drasticamente, anche buone percentuali. L'usura delle gomme e dei freni sono parametri importanti che possono ridurre il valore del veicolo anche di mille euro a prescindere dalla quotazione del mezzo. La componente meccanica non sempre è interamente visibile e spesso capita che sotto il cofano o nelle parti del telaio, si possano celare magagne e problemi. A volte è sufficiente svolgere un test drive per rendersi conto di eventuali imperfezioni che possono essere prese in considerazione per una più corretta valutazione del veicolo usato. Sospensioni imperfette, ammortizzatori scarichi, problemi derivanti dall'impianto elettrico o da quello di scarico, sterzo impreciso sono tutte situazioni che penalizzano la quotazione. Di solito, problematiche di questo genere svalutano l'auto tanto quanto sarebbe l'importo necessario per risolverli e, a volte, si parla anche di cifre importanti.

Il rivenditore

Vi è un ultimo parametro da considerare che va oltre ai cinque indicati ma che è necessario richiamare perché l'influenza sul prezzo potrebbe essere sensibile.

Ci sono venditori privati oppure professionisti.

Le compravendite da privato a privato sono le più rischiose ma anche quelle che rappresentano spesso l'affare per entrambe le parti, sebbene chi vende cerchi di massimizzare il più possibile il valore della propria vettura da trattare.

Il rivenditore professionista, invece, è più legato a vincoli di mercato e di interesse personale, oltre ad avere dei costi da sostenere. A volte l'usato viene pagato poco poiché, almeno inizialmente, la gestione del mezzo identifica un costo per la concessionaria.

Per lo stesso motivo, acquistare una vettura di seconda mano presso un autosalone potrebbe comportare un esborso maggiore rispetto a una trattativa privata, ma è anche vero che solitamente vengono inclusi dei servizi aggiuntivi che vanno a parziale giustificazione del prezzo richiesto. Eventuali interventi di manutenzioni già sostenuti o una minima garanzia offerta possono contribuire a far prevalere la scelta su questa soluzione nonostante un prezzo di acquisto leggermente superiore ad altri.


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