16 marzo 2022

Cointestare un'auto: conviene? Ecco cosa dice la legge italiana

In questo articolo parleremo di una procedura che può essere attuata durante l'acquisto di un nuovo veicolo: la cointestazione. Esploreremo cosa dice la normativa italiana per scoprirne pro e contro.

Al momento dell'acquisto di un'auto, sia essa nuova, km 0, oppure usata, questa nella maggior parte dei casi viene intestata a una sola persona, che ne detiene la proprietà esclusiva. Tuttavia, ci sono alcuni casi in cui si decide per una cointestazione: ovvero, l'auto viene assegnata a due proprietari. In questo articolo parleremo proprio di come avviene questa procedura, e discuteremo anche della sua convenienza, secondo quanto stabilisce la vigente Legge Bersani.

Cointestare un'auto: come fare

L'automobile è considerata dalla legge un bene materiale del tutto assimilabile agli altri, ed è quindi possibile scegliere di procedere a una cointestazione, in modo che più persone ne detengano il diritto di proprietà. Il modo di agire per portare avanti questa procedura, quindi, è in tutto e per tutto simile a quello messo in atto nel caso di altri beni, e prevede che al momento dell'acquisto siano presenti entrambi i futuri proprietari. Ad esempio, se due coniugi si stanno accingendo all'acquisto di una vettura che desiderano cointestare, non dovranno fare altro che procedere normalmente alla compravendita, con la sola accortezza di presentare i documenti di entrambe le persone interessate. Entrambi dovranno, inoltre, apporre le rispettive firme. Come possiamo vedere, nulla di complicato: cointestare un'auto non prevede alcuna procedura particolare. La cointestazione, inoltre, può essere portata a termine anche tra persone che non sono legate da nessun vincolo di parentela (ad esempio, pensiamo a una coppia di fidanzati che non sono sposati). In tal modo, è possibile scegliere liberamente con chi condividere l'acquisto della propria vettura.

A questo punto, il quesito che sorge spontaneamente riguarda le ragioni che potrebbero spingere una persona a cointestare un'auto. Ovviamente, i motivi alla base di questa scelta possono essere i più disparati, e prevalentemente concernono la volontà di trasparenza nei confronti di una persona amata o con la quale si intrattiene un rapporto particolare e caratterizzato da una solida fiducia reciproca. Ma al di là delle motivazioni private e più strettamente emotive che possono giustificare tale decisione, subentrano anche dei vantaggi. Infatti, la cointestazione può rivelarsi una strategia molto utile se, ad esempio, si eredita un veicolo. In questo caso, le spese assicurative e di manutenzione, possono essere divise in due, risultando quindi molto più sostenibili.

Cointestazione di un'auto: i vantaggi

Nella maggior parte delle circostanze, invece, la cointestazione di un veicolo non comporta dei diretti risvolti positivi, eccetto che in una situazione specifica, ovvero quando si acquista un'auto insieme a un'altra persona convivente in previsione della possibilità futura di rientrare in una classe di merito migliore relativa alla polizza RC auto. Di seguito spiegheremo nel dettaglio come si può attuare questa procedura.

Partendo da un esempio pratico, supponiamo che un padre di famiglia, quindi già in possesso della patente da parecchi anni, abbia stipulato una polizza assicurativa che gli consente di godere di molti vantaggi per quanto concerne la classe di merito bonus-malus. Supponiamo anche che suo figlio sia in procinto di acquistare la sua prima macchina: in questo caso, la società assicurativa inserirà, come previsto dalla legge in vigore, la sua polizza assicurativa in quattordicesima classe. A ciò può sussistere un'eccezione: se il figlio vive nella stessa casa del padre, può beneficiare di una classe di merito maggiore, agganciando la sua polizza a quella del genitore. Come diretta conseguenza, la cifra che dovrà versare all'assicurazione sarà notevolmente più contenuta. In frangenti simili, cointestare il veicolo nuovo non solo si rivela inutile, ma può essere addirittura sconveniente, proprio perché, all'interno dello stesso nucleo famigliare, ciascun individuo può beneficiare della classe di merito migliore in termini di vantaggi economici (a patto che la residenza ufficiale dei membri coincida). In più, il genitore dovrebbe pagare la polizza RC corrispondente al bonus-malus incluso nel contratto previsto per il figlio, e ciò rappresenta uno svantaggio, come verrà spiegato di seguito.

In base a quanto detto finora, è facile immaginare come le condizioni cambino in caso il figlio decida di andare a vivere da solo, uscendo così dal nucleo famigliare e prendendo una residenza diversa da quella dei genitori. Quando si verifica questa evenienza, se il veicolo risulta di sua esclusiva proprietà, egli dovrà anche abbandonare la classe di merito alla quale si poteva appoggiare convivendo con la famiglia di origine e iniziare con una nuova polizza assicurativa. In caso contrario, se l'auto è cointestata con uno dei genitori, si presenta una situazione ancora diversa. Secondo la legge italiana, infatti, il titolare della formula più conveniente, può decidere di lasciarla al figlio in modo che sia lui a sfruttarne i vantaggi che ne conseguono. In caso si opti per questa soluzione, detta eredità della classe di merito, sarà il genitore a dover iniziare con una nuova polizza assicurativa, in quanto questa è una sola e può essere detenuta solamente da una persona.

Cointestazione di un'auto: gli svantaggi

Come abbiamo avuto modo di vedere, quindi, cointestare un'auto, dal punto di vista economico relativo alla polizza RC, comporta principalmente dei risvolti negativi, soprattutto se questa decisione è guidata da un interesse di classe di merito. La cointestazione, infatti, comporta il pagamento di un premio assicurativo corrispondente a quello della persona che detiene il più elevato, in base alla classe di merito della polizza. Questo perché, secondo la legge, il punto fondamentale è rappresentato dalla minor esperienza di guida a fronte della Responsabilità Civile. Per questo motivo la soluzione che viene applicata prevede sempre il bonus-malus peggiore tra quelli dei due contraenti.

Cosa dice la legge in merito a cointestazione e comproprietà

In conclusione, esaminando le normative stabilite dalla Legge Bersani, è facile dedurre quanto poco sia conveniente, salvo casi eccezionali (come quello citato in precedenza sull'eredità di un veicolo, al netto di una tassa di successione che potrebbe comunque rivelarsi parecchio onerosa, nel caso delle auto di lusso), cointestare una macchina ed esserne i comproprietari insieme a qualcun altro. Di fatto, questa legge incoraggia a fare in modo che ciascuno detenga la proprietà esclusiva del suo personale mezzo, per ragioni che possono essere legate a più ambiti, da quello fiscale e giudiziario a quello della sicurezza su strada determinata dal comportamento degli automobilisti.

Infatti, occorre tenere in considerazione i seguenti punti fissi, che costituiscono una sintesi fondamentale dei contenuti di questa normativa: la residenza ufficiale e il beneficio della classe di merito. Il primo riguarda la condizione imprescindibile della coincidenza dell'indirizzo di residenza ufficiale affinché sia possibile usufruire del bonus-malus più vantaggioso, indipendentemente dall'esistenza di un legame di parentela. Il secondo punto, invece, riassume i vantaggi della procedura di cointestazione, che interessano solo i casi in cui entrambi i contraenti siano parte dello stesso nucleo famigliare, poiché in caso di cessione (ad esempio dal padre in favore del figlio) della classe di merito migliore, sarà comunque l'altra parte a esserne danneggiata.


PARLA CON UN ESPERTO