Cambio sequenziale: funzionamento, specifiche principali, tipologie e potenziali vantaggi
Analizziamo il cambio sequenziale, identificando funzionamento, caratteristiche e i possibili vantaggi e svantaggi.

Cos'è un cambio sequenziale
Prima di definire il cambio sequenziale è opportuno sottolineare cosa sia un cambio, con questo termine si identifica l'insieme degli organi meccanici capaci di garantire l'inserimento dei rapporti di marcia durante la guida, sia in maniera crescente che decrescente. Il cambio sequenziale è uno strumento che permette di diminuire oppure aumentare i rapporti di marcia in modo automatico (in sequenza), cioè dalla prima marcia alla più alta e viceversa, eliminando i punti intermedi, ossia la folle. Tale processo pone il guidatore nella condizione di poter cambiare i rapporti di marcia in maniera progressiva, ma singolarmente. Il veicolo, o per meglio dire il cambio sequenziale, ha la capacità di innestare le marce senza saltare, per esempio dalla quarta alla seconda marcia. Entrando più nel dettaglio un cambio sequenziale ha l'obiettivo di sfruttare la dimensione degli ingranaggi per ridurre al minimo i giri delle ruote rispetto a quelle dell'albero motore, fino al raggiungimento dell'ultima marcia. Tecnicamente i rapporti inferiori vengono identificati come una riduzione meccanica che permette all'automobile di procedere più lentamente e sfruttare al meglio la potenza erogata dal propulsore. Nella gran parte dei veicoli commerciali la sequenza di un cambio sequenziale è R, N, 1, 2, 3, 4, 5, 6 e il passaggio da un rapporto all'altro è vincolato necessariamente alla successione di questa sequenza.A prescindere quindi che, tra le offerte auto presenti su MiaCar.it si cerchi un'auto nuova, un'auto km 0 o che si stia cercando tra le auto usate la propria nuova vettura, ecco che sapere come funziona il cambio Tiptronic diventa importante, soprattutto se si è orientati verso una vettura con cambio automatico.