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Come e Quando Sostituire l'Olio del Cambio

olio del cambio

La sostituzione dell'olio del cambio è una delicata operazione che necessita di particolare attenzione scegliendo, in base alla tipologia di trasmissione presente sul nostro veicolo, quale tipo di lubrificante utilizzare. Esistono infatti diverse categorie di liquidi per la lubrificazione delle trasmissioni, manuali o automatiche che siano, e ognuno specificatamente studiato al fine di garantire elevate prestazioni in determinate condizioni d'esercizio.

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Olio del cambio: cos'è e come funziona

L'olio del cambio ricopre la fondamentale funzione di ingrassare tutti i componenti meccanici presenti al suo interno. La sua importanza lo rende, senza ombra di dubbio, l'elemento principe per la funzionalità dell'intero sistema di trasmissione, senza il quale non sarebbe possibile far lavorare correttamente tutti gli ingranaggi. Oltre a questa determinante funzione, l'olio del cambio ha un ulteriore importante compito, ovvero quello di riuscire a dissipare il calore. Se infatti nel primo caso il liquido, aderendo alle parti meccaniche, ne riduce consistentemente l'attrito, formando un sottile strato che ne garantisce solo in parte lo sfregamento, per quanto riguarda il calore invece, le sue proprietà riescono a offrire un ammorbidimento della superficie dei denti nei singoli rapporti, riducendo la temperatura d'esercizio. Al fine d'impedire infatti che i filamenti di metallo generati dallo sfregamento delle componenti all'interno del cambio possano dare origine a eventuali bloccaggi di funzionamento del sistema, le coppe dell'olio vengono solitamente equipaggiate con dei tappi magnetici, grazie ai quali attrarre detriti ferrosi, facendoli accumulare su di essi e preservando in parte la viscosità del liquido. Nonostante ciò, la statistica dice che in realtà la sostituzione dell'olio del cambio è l'operazione meno effettuata dagli automobilisti nelle officine, forse talvolta per colpa anche dei meccanici, durante gli interventi di manutenzione periodici. Se per controllare il livello dell'olio motore infatti, basterà agire sulla comoda asta posta in bella vista nella parte superiore proprio al di sotto del cofano, lo stesso discorso non vale per quello del cambio, la cui coppa è spesso situata nella zona inferiore del veicolo e visibile solo attraverso una piccola spia che ne dichiara la quantità. Questo di certo non stimola i titolari delle officine meccaniche a ispezionarlo, ogni qualvolta un cliente si presenti in officina per delle generiche verifiche tecniche, tralasciando quindi di conseguenza anche tutte le possibili operazioni di sostituzione futura. Lo stesso discorso però, non vale per gli altri oli presenti nella vettura (olio motore, olio freni, olio servosterzo). Infatti per tutti è presente l'apposita vaschetta di controllo, posta solitamente proprio al di sotto del cofano motore, che ne garantisce una verifica facile e veloce, anche in autonomia.

Olio del cambio: come sceglierlo

Scegliere l'olio del cambio non è un'operazione semplice. Infatti le diverse tipologie vengono catalogate e suddivise per due elementi identificativi principali: la viscosità e la temperatura d'esercizio. Apparentemente di difficile decodifica, spesso si tratta di numeri non facilmente comprensibili, che rendono la scelta un rebus abbastanza complicato da risolvere in autonomia. Per capirli meglio, possiamo dire che i più comuni sono il 75W-90, 80W-90 e 75W-140, dove il primo numero serve a indicare la temperatura d'esercizio minima, mentre il secondo la massima, garantendo una maggiore viscosità e di conseguenza un'efficace e ulteriore protezione contro l'usura degli ingranaggi. Ma per scegliere correttamente il tipo di olio cambio idoneo alla propria auto, sarà comunque necessario l'aiuto da parte di un meccanico specializzato oppure la consultazione di un apposito libretto di uso e manutenzione del veicolo, grazie al quale evitare errori in grado di guastare il sistema di trasmissione.

Cambio automatico e manuale: principali differenze

E parlando di oli per il cambio, un'ulteriore e quantomai fondamentale differenza nella scelta sarà fatta in merito alla tipologia di trasmissione installata sulla nostra autovettura. Potremo infatti per esempio avere un tradizionale cambio manuale (almeno in Italia), un cambio robotizzato, un cambio automatico o ancora un cambio sequenziale. A differenza del primo, ovvero il più comunemente diffuso e utilizzato dagli automobilisti del Bel paese, tutti gli altri hanno la caratteristica di avere diversi componenti al loro interno che lavorano del tutto, o almeno in parte, in maniera automatica, favorendo il movimento di alcuni ingranaggi. E gli oli che andranno attentamente selezionati in base alla diversa tipologia di cambio, saranno anche in questo caso molto differenti tra loro, proprio per via della loro viscosità e conseguenti temperature d'esercizio.

Quando sostituire l'olio del cambio

Non esiste una regola standard, o meglio non esiste un vademecum unico per tutte le tipologie di cambio, manuale o automatico che sia. Per quanto riguarda i cambi manuali, esistono dei suggerimenti che le case automobilistiche costruttrici consigliano di seguire, che non riguardano principalmente la sostituzione vera e propria, ma soltanto un controllo ogni quattro anni circa e, se necessario, l'eventuale rabbocco. Sui cambi automatici la storia cambia; infatti lo sfregamento dovuto alle forti trazioni degli ingranaggi che a differenza del cambio manuale subiscono molto più attrito l'uno con l'altro, genera con il passare del tempo e dei chilometri, una serie di micro-filamenti di materiale ferroso, che riducono l'olio viscoso ed efficiente della trasmissione automatica a una vera e propria poltiglia. Per queste tipologie di trasmissione, difatti, è previsto un range chilometrico di sostituzione che varia in base a diversi fattori (brand, tipo di cambio, peso dell'auto, ecc.), ma comunque generalmente non supera mai i 70/80.000 km.

Olio cambio: dove sostituirlo?

Esistono varie possibilità per sostituire l'olio del cambio di un'auto. La prima, certamente, è quella di recarsi presso un'officina della casa madre, dove il personale altamente qualificato eseguirà un check completo dell'autoveicolo, compreso l'olio del cambio, per poi passare a valutare eventuali interventi e operazioni da effettuare. La seconda, forse la più comune, è quella di recarsi dal proprio meccanico di fiducia, o presso un'officina autorizzata, dove richiedere espressamente un controllo dedicato e valutare eventualmente, se necessaria, la possibile sostituzione. La terza, poco diffusa in realtà, è quella di scegliere di agire in totale autonomia, ma in questo caso risulta quantomai necessario essere in possesso sia di conoscenze tecniche delle operazioni da effettuare per controllare il livello ed eventualmente quindi sostituire il liquido, sia per scegliere e acquistare l'olio più adatto. In questo caso ci teniamo a sottolineare che il fai da te nella sostituzione dell'olio del cambio è altamente sconsigliato, in quanto può causare danni irreversibili a tutto l'apparato della trasmissione, generando guasti per diverse migliaia di euro.

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