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La storia del cavallo vapore: cos'è e da dove derivano la sua definizione e il suo utilizzo

cavalo vapore

La storia del cavallo vapore e il suo utilizzo

Tutti lo utilizziamo, o comunque ne abbiamo sentito parlare quando si ha a che fare con un qualcosa che è spinto da un motore; ma davvero sappiamo cosa sia un cavallo vapore e da dove derivi questa unità di misura? La sua storia e la sua etimologia come vedremo hanno una stretta correlazione con delle vecchie usanze.
Il cavallo vapore, sebbene derivi da un concetto arcaico, con il tempo e l'avvento di nuove tecnologie è stato adattato e uniformato per quanto possibile in tutto il mondo, anche se in alcuni Stati si tende a preferire il Kilowatt (KW). Questo perché il Kilowatt è conforme al Sistema Internazionale, cosa che invece non si può dire del cavallo vapore.

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Addentriamoci dunque nel vivo e vediamo la storia di questa unità di misura indispensabile nella vita di tutti i giorni e che quindi merita di essere capita e soprattutto, conoscendola meglio, ci permette di farle assumere una valenza tecnica più precisa e accurata.

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Origine del cavallo vapore

Agli inizi dell'industrializzazione di massa, gli investitori necessitavano di un metodo per capire quanto un macchinario fosse potente. Quindi, a partire dal XVIII secolo, si iniziò a parlare di cavallo vapore.
Andando più nello specifico, si tendeva a considerare la potenza di una macchina in base a quanti cavalli fossero necessari per compiere lo stesso lavoro.
Come facilmente intuibile, così facendo non si aveva a che fare con una vera e propria unità di misura, dato che poteva essere un valore molto variabile. Bastava che i cavalli presi in esame fossero di razza differente, ad esempio, o di età e costituzioni diverse che questo valore poteva subire delle variazioni di non poco conto. Giusto per fornire un dato curioso, gli stessi cavalli non generano una potenza di 1 cavallo vapore: prendendo come metro di paragone dei cavalli da corsa, questi sono in grado di esprimere tra i 10 e gli 11 cavalli vapore.
Dopo aver constatato che si trattasse di un sistema poco reale e soprattutto variabile, si è deciso di convenire su un valore univoco. Ancora oggi il cavallo vapore esprime la capacità di sollevare un peso di 75 chilogrammi forza alla velocità di un metro al secondo.
Facendo l'equivalenza con il Watt, possiamo affermare che un CV equivale a 735,49875 Watt.

I cavalli vapore e i Kilowatt

Come abbiamo detto, il Sistema Internazionale non riconosce il cavallo vapore come unità di misura, alla quale viene preferito il Kilowatt. Ci sarebbe una differenza sostanziale tra le due misurazioni, in quanto il cavallo vapore stabilisce la potenza meccanica, mentre il Kilowatt quella elettrica.
Tuttavia è possibile ricavare i cavalli vapore per esempio conoscendo il solo valore dei Kilowatt: basta tenere presente infatti che un Kilowatt corrisponde a circa 1,36 cavalli vapore. Dunque, per conoscere i cavalli vapore si dovranno semplicemente moltiplicare per 1,36 i Kilowatt che abbiamo.

I cavalli vapore a livello internazionale

Come abbiamo detto, i cavalli vapore sono comunque largamente utilizzati per le misurazioni della potenza dei motori. Tuttavia, il cavallo vapore non si applica in maniera univoca in tutti gli Stati. Il cavallo vapore viene utilizzato con due valori differenti a seconda che si tratti di quello europeo oppure il suo omologo britannico (HP, ovvero Horse Power). La principale differenza, oltre che per la dicitura letterale, è data dal suo valore. I****l cavallo vapore europeo equivale a circa 735,498 Watt; il cavallo vapore britannico invece assume un valore leggermente diverso, cioè 745,699 Watt. Il cavallo vapore britannico è stato utilizzato per la primissima volta da James Watt, il quale se ne servì per indicare la potenza del suo motore come sostituto della trazione fornita dagli animali. Nello specifico l'unità di misura adoperata da James Watt corrisponde alla potenza espressa da un cavallo che solleva 33000 libbre forza alla velocità di un piede al minuto. Nel sistema europeo, il cavallo vapore assume una sigla differente a seconda della nazione in cui viene utilizzato, senza però modificare il proprio valore:

  • In Germania viene abbreviato con PS (Pfederstärke);
  • nei Paesi Bassi la sigla è PK (paardenkracht);
  • CH in Francia (cheveaux);
  • CV in Italia, Spagna e Portogallo.

Utilizzo del cavallo vapore

  • Nonostante tutto, nel settore automobilistico, ma anche in quello motociclistico e non solo, il cavallo vapore è utilizzato come standard per determinare la potenza meccanica dei propulsori.
    Questo perché tale sistema di misurazione, data la sua natura e come lo si determina, indica la vera potenza di un motore. Cosa che, al contrario, non è così immediata utilizzando l'unità di misura ufficiale riconosciuta dal Sistema Internazionale.
    Ne possiamo dedurre quindi che per il calcolo dell'effettiva potenza di un propulsore bisogna fare riferimento ai cavalli vapore espressi e alla sua cilindrata, mentre i Kilowatt sono un valore che viene ricavato di conseguenza.
    La correlazione tra cavalli vapore e cilindrata è molto importante da considerare perché sono entrambe che permettono di sfruttare al meglio la potenza. Infatti, se noi prendessimo un motore di piccola cilindrata ma con tanti cavalli vapore, questo non sarebbe in grado di scaricare tutta la potenza sulle ruote, ma anzi andrebbe a generare uno sforzo eccessivo su ogni singola componente che si occupa di trasferire il moto agli pneumatici.

Cavalli vapore e cavalli fiscali

  • Parlando di cavalli vapore, ai più potrebbe venire in mente una correlazione con i cavalli fiscali. Avendo a che fare con il proprio veicolo infatti li sentiamo nominare di frequente, specialmente quando si affronta la questione della copertura assicurativa. Questi non hanno nulla a che vedere con la misurazione della potenza, ma sono semplicemente un valore legislativo. Più precisamente il cavallo fiscale è un valore che viene correlato alla cilindrata di un determinato veicolo. Da qui si percepisce subito che non siano legati alla potenza del motore espressa in cavalli vapore, bensì sono correlati alla sua cubatura. Alle volte il valore è direttamente espresso sulla carta di circolazione, e tale valore serve solamente alle compagnie assicurative per calcolare la polizza che andranno a emettere.

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