logo MiaCar.it
Tutti i marchi del gruppo Facile.it:
logo Facile.it
logo Facile.it
logo Assicurazione.it
logo Assicurazione.it
logo BolletteCasa.it
logo BolletteCasa.it
logo Mutui.it
logo Mutui.it
logo Prestiti.it
logo Prestiti.it

Filtro antiparticolato: che cos'è e cosa fare quando si accende la spia corrispondente

351322972 m

A volte può succedere che sul cruscotto della nostra automobile si accenda la spia che indica il filtro antiparticolato (FAP). Per comprendere quale sia il comportamento da adottare in questa situazione è necessario, prima di tutto, sapere che questo apposito filtro ha il compito di evitare che il particolato prodotto a seguito della combustione e contenuto in alte concentrazioni nei gas di scarico venga immesso in atmosfera. Il FAP è costantemente monitorato dai sensori dell’automobile. Questi infatti ne misurano la differenza di pressione prodotta dal processo di filtrazione dei gas. Quando questa differenza diventa eccessiva, la centralina interviene dando inizio al processo atto a pulire il filtro, ovvero la rigenerazione.

Conosci il noleggio a lungo termine?
Conosci il noleggio a lungo termine?

Tuttavia, quando il suddetto processo non va a buon fine o non viene svolto efficientemente, l’apposita spia sul cruscotto si illumina per consentire al guidatore di rendersi conto del problema. Ma vediamo più nel dettaglio che cos’è il filtro antiparticolato.

Che cos’è il FAP e come funziona la sua rigenerazione

Il FAP, come accennato poc’anzi, è quel particolare elemento che permette la filtrazione dei gas di scarico prodotti dalle vetture alimentate a gasolio. Troviamo questo filtro già installato su alcune auto appartenenti alla categoria Euro 4, ma soltanto sulle vetture Euro 5 è diventato praticamente obbligatorio, in quanto le regole sull’abbattimento delle polveri sottili si sono fatte via via sempre più stringenti. Ma com’è fatto il filtro antiparticolato? Apparentemente il DPF, acronimo di Diesel Particulate Filter, assomiglia in tutto e per tutto ad un classico catalizzatore. Questo è costituito da un unico componente in ceramica forato in maniera tale da permettere il corretto flusso di gas di scarico. Tuttavia, diversamente dal catalizzatore, questi fori o canalini sono bloccati ad un’estremità. In tal modo i gas possono superare la porosità del materiale, ma il particolato rimarrà intrappolato. Quando l’accumulo di polveri arriva ad un livello stabilito dalla casa produttrice, viene avviato dalla centralina il processo di rigenerazione. Vediamo quindi come avviene questo processo. La rigenerazione è in sostanza il processo che permette di bruciare le polveri di particolato trattenute. Queste verranno così carbonizzate, generando CO2 e ossido di carbonio. Per permettere tale trasformazione è necessario portare il FAP a temperature che superino i 600 gradi centigradi. Per dare modo a questo filtro di raggiungere tali temperature, in principio viene ritardata l’iniezione del diesel in camera di combustione. In questa maniera si innalzerà automaticamente la temperatura dei gas emessi dal motore, che a loro volta surriscalderanno il catalizzatore posto prima del DPF. Per accelerare l’intero processo, vengono attivati dispositivi che assorbono un buon quantitativo di elettricità, come le resistenze che compongono il lunotto termico della vettura. Così verrà incrementato il lavoro che l’alternatore deve effettuare e, di conseguenza, lo sforzo necessario al motore stesso. Quando il catalizzatore raggiunge una temperatura sufficiente per dare il via alla combustione del diesel, viene attivato il sistema di post-iniezione durante la fase di scarico. Così facendo, il diesel potrà raggiungere il FAP e bruciare, producendo ulteriore calore all’interno del filtro antiparticolato. Quando la temperatura sarà sufficientemente alta, inizierà la vera e propria combustione delle polveri di particolato.

Quanto tempo occorre per completare la rigenerazione

La rigenerazione rappresenta un processo del quale non dovremmo nemmeno accorgerci. Tuttavia, in particolari condizioni, questa può andare incontro ad alcune difficoltà che ne inficiano il completamento. Un fattore che influenza tale espletazione è la percorrenza di tutti quei tragitti troppo brevi che non danno il tempo necessario al FAP di raggiungere la temperatura necessaria, che in base al modello di autovettura e al suo utilizzo può impiegare anche 20 minuti. Quando si utilizza la macchina per viaggiare sulle autostrade non si incorrerà in particolari problemi, proprio perché la temperatura del gas prodotto è elevata e può facilmente raggiungere 400 gradi o più. In questo modo il processo di rigenerazione sarà più rapido, poiché il raggiungimento di temperature elevate da parte del FAP sarà più agevole. Diversamente, quando si percorrono tratte cittadine, il motore lavorerà a regimi minimi, per cui l’impianto dedicato alla rigenerazione sarà decisamente più fresco e difficilmente supererà i 150 gradi. Per questo motivo saranno necessari tempi maggiori per permettere al filtro di arrivare a temperature tali da consentire la combustione delle polveri di particolato. Continuando poi ad utilizzare la macchina esclusivamente su brevi tratte e a velocità ridotte, la rigenerazione viene attivata senza però compiersi mai. Quando verrà raggiunto un numero di fallimenti deciso dalla casa produttrice, si illuminerà una spia sul quadro strumenti, la quale ci indicherà di proseguire la marcia fino a quando il processo avrà modo di completarsi. Qualora ignorassimo tale avvertimento, sarà necessario recarsi in officina per attivare il processo detto di rigenerazione forzata, attivabile solamente attraverso il sistema di diagnosi dell’automobile. Arrivati a questo punto, e avendo compreso che cos’è esattamente il FAP, quali sono il suo ruolo ed il suo funzionamento, possiamo iniziare a capire come bisogna comportarsi quando la spia relativa a questo filtro si accende.

Spia FAP accesa: cosa fare e come comportarsi

Quando questa spia si accende, è fortemente consigliato proseguire la marcia affinché si creino le condizioni necessarie per portare a termine l’intero ciclo di rigenerazione del filtro antiparticolato. Per fare ciò, dovremo viaggiare mantenendo il motore ad un regime costante di 2500/3000 giri. Per farlo sarà sufficiente imboccare una strada che sia extraurbana e scegliere un rapporto utile per permettere un tale numero di giri senza oltrepassare il limite di velocità imposto. Così facendo, la centralina potrà aumentare la quantità di gasolio immesso in camera di combustione per permettere l’aumento della temperatura del FAP. Generalmente, infatti, quando questa spia si illumina, non vi sarà la necessità di allarmarsi eccessivamente. È un discorso diverso quando contemporaneamente alla spia del FAP si accende anche quella che indica un’avaria al motore, soprattutto se accompagnata da un netto abbassamento delle prestazioni dell’auto. Questa circostanza ci avverte del fatto che le rigenerazioni non sono andate a buon fine, per cui è necessario recarsi in officina per effettuare la rigenerazione forzata alla quale abbiamo accennato nel paragrafo precedente. Qualora non si intervenisse in tempi ragionevoli, il problema potrebbe aggravarsi ulteriormente, richiedendo una revisione del FAP. In questo caso l’officina procederà alla rimozione del filtro affidandolo successivamente ad un’azienda specializzata che lo aprirà, lo rigenererà e certificherà l’intera operazione. Così facendo, il FAP tornerà ad un’efficienza che si avvicina al 100%.

Riparazione e sostituzione del FAP: quanto costa?

Quando si presenta la necessità di andare a sostituire questo filtro, bisogna prepararsi a sborsare una somma piuttosto elevata. Infatti la sua sostituzione può venirci a costare circa 1500 euro, ma la spesa è variabile in base al modello del veicolo. Qualora sia necessaria la sola revisione del FAP, questa sarà pari a circa un terzo del costo della sostituzione, quindi si aggirerà attorno ai 500 euro. Infine, quando si ha il bisogno della sola rigenerazione forzata, il costo si riduce. Questo dipenderà dall’officina che effettuerà l’operazione, ma il prezzo medio non supera la somma di 150 euro. Nelle automobili diesel più moderne, il FAP è spesso integrato e compreso in altri sistemi che possono essere più o meno complessi a seconda dell’automobile. In questo modo è possibile rispettare le normative anti-inquinamento disposte dai vari Paesi. In questo caso la spia dedicata al FAP non è sempre specifica e può comprendere problemi all’intero sistema di filtraggio dei gas di scarico. In più, troveremo spie differenti per indicare le diverse problematiche che possono presentarsi.

Come capire quando il FAP è intasato

La comparsa della spia relativa al FAP sul quadro strumenti della macchia è solamente una delle indicazioni che possono aiutarci a capire quando il filtro antiparticolato risulta intasato. Un’ulteriore indicazione può giungerci direttamente dal motore dell’automobile, che infatti perderà parte delle sue prestazioni originarie, apportando dei cambiamenti alla guida. Questa riduzione di potenza, infatti, può derivare da un sistema di autoprotezione elettronico.

Non rimuovere il FAP

È necessario sottolineare che la rimozione del FAP non è legale. Questa pratica comporterà infatti il rischio di essere multati, senza contare che si andrà a commettere un reato di tipo ambientale. Per questo motivo, qualora si venisse sorpresi, oltre alla contravvenzione verrà ritirato anche il libretto di circolazione del veicolo. Per riaverlo saranno obbligatori il ripristino dell’originalità dell’automobile e l’effettuazione di un collaudo presso la motorizzazione civile. Così come i guidatori, anche le officine che effettuano queste operazioni contro la legge verranno sottoposte a sanzioni non trascurabili, che possono sfociare anche in ambito penale. Per questo motivo la scelta migliore sarà quella di lasciare il FAP montato sull’automobile e affidarsi alle officine quando sarà necessario trattare le problematiche relative alla spia del filtro antiparticolato.

Guide utili:

pubblicato il 5 agosto 2025
Cosa succede in caso di incidente con auto a noleggio a lungo termine?

Cosa succede in caso di incidente con auto a noleggio a lungo termine?

In caso di incidente con un’auto a noleggio a lungo termine, bisogna prima mettere in sicurezza le persone e chiamare i soccorsi se necessario. Poi si raccolgono i dati dei coinvolti, si fanno foto e si compila il modulo CAI. L’incidente va segnalato subito alla società di noleggio, inviando tutta la documentazione. Il noleggiatore aiuta nella gestione delle pratiche e può fornire un’auto sostitutiva. Le assicurazioni incluse coprono vari rischi, ma ci sono franchigie e limiti da rispettare. Se si guida in modo non autorizzato o sotto l’effetto di alcol o droghe, l’assicurazione non copre i danni. Bisogna sempre leggere bene il contratto e seguire le regole.
pubblicato il 5 agosto 2025
Noleggio a lungo termine Pay Per Use: cos’è e quanto conviene?

Noleggio a lungo termine Pay Per Use: cos’è e quanto conviene?

Il Pay Per Use è un modo di noleggiare un’auto pagando solo per i chilometri che si fanno davvero, invece di una rata fissa ogni mese. È utile per chi usa poco l’auto, perché si spende meno e si può cambiare quanto si usa la macchina senza problemi. Nel prezzo sono inclusi tanti servizi come assicurazione, manutenzione, soccorso stradale e cambio gomme. È comodo per chi fa pochi chilometri, per chi ha già altri mezzi o per chi vuole una seconda auto. Non conviene a chi viaggia tanto, perché il prezzo può salire. Bisogna sempre controllare bene le regole del contratto prima di scegliere questa formula.
pubblicato il 5 agosto 2025
Noleggio a lungo termine con o senza anticipo: quando conviene

Noleggio a lungo termine con o senza anticipo: quando conviene

Il noleggio a lungo termine può essere fatto con o senza anticipo. Con anticipo si paga una somma iniziale e poi rate mensili più basse, ideale per chi vuole pianificare le spese e ha soldi da investire subito. Senza anticipo non si paga nulla all’inizio, ma le rate mensili sono più alte; questa scelta è utile per chi vuole tenere i propri soldi per altre cose o ha bisogno di un’auto velocemente. Entrambe le formule includono servizi come assicurazione e manutenzione. La scelta migliore dipende da quanti soldi si hanno a disposizione e da come si vogliono gestire le spese.
pubblicato il 5 agosto 2025
Cos’è il noleggio a lungo termine e come funziona?

Cos’è il noleggio a lungo termine e come funziona?

Il noleggio a lungo termine permette di usare un’auto nuova o usata per un periodo stabilito, pagando una rata mensile che include manutenzione, assicurazione, bollo e altri servizi. Non si diventa proprietari dell’auto, ma si ha solo il diritto di usarla. È una soluzione comoda e flessibile per aziende, professionisti e privati, perché non bisogna preoccuparsi di spese impreviste o della rivendita dell’auto. Alla fine del contratto si restituisce il veicolo e si può scegliere se cambiarlo o riscattarlo. Il noleggio a lungo termine offre vantaggi fiscali e permette di avere sempre un’auto moderna e sicura, senza pensieri.
pubblicato il 5 agosto 2025
Cosa succede alla fine del contratto di noleggio a lungo termine?

Cosa succede alla fine del contratto di noleggio a lungo termine?

Alla fine del contratto di noleggio a lungo termine, l’auto va restituita pulita e con tutti gli accessori. Un tecnico controlla lo stato del veicolo e si firma un verbale. Si possono anche rinnovare o prorogare il contratto, oppure, in alcuni casi, comprare l’auto. Se si vuole restituire l’auto prima della scadenza, si può fare ma spesso si paga una penale. Se si sono percorsi meno chilometri del previsto, si può ricevere un rimborso. Tutte queste possibilità dipendono dalle regole scritte nel contratto.
pubblicato il 5 agosto 2025
Cosa include davvero il canone del noleggio a lungo termine?

Cosa include davvero il canone del noleggio a lungo termine?

Il canone del noleggio a lungo termine include tutti i costi per usare e gestire l’auto: manutenzione ordinaria e straordinaria, assicurazione completa, bollo auto, assistenza stradale sempre disponibile e gestione delle multe. Si possono aggiungere servizi extra come il cambio gomme, un’auto sostitutiva e altre personalizzazioni. Questa soluzione permette di sapere sempre quanto si spende, senza sorprese, ed è comoda sia per chi usa l’auto per lavoro sia per le famiglie.
pubblicato il 23 luglio 2025
Noleggio auto a lungo termine con carta di credito

Noleggio auto a lungo termine con carta di credito

è possibile utilizzare la carta di credito per il noleggio a lungo termine di un'auto? Quali carte vengono accettate e cosa comporta utilizzare la propria carta per noleggiare un'auto a lungo termine?
pubblicato il 23 luglio 2025
Noleggio auto ALD? Oggi si chiama Ayvens

Noleggio auto ALD? Oggi si chiama Ayvens

ALD Automotive non esiste più: oggi si chiama Ayvens, una nuova realtà globale della mobilità nata dalla fusione con LeasePlan. Con milioni di veicoli in flotta e una proposta ancora più ricca e flessibile, Ayvens offre soluzioni di noleggio a lungo termine per privati, professionisti e aziende, anche su auto elettriche. Scopri tutti i vantaggi disponibili online, anche su Macar.it e Facile.it.
pubblicato il 29 gennaio 2025
Migliori auto sotto i 20.000 euro

Migliori auto sotto i 20.000 euro

Scopri le migliori auto sotto i 20.000 euro del 2024. Dai modelli economici alle crossover più spaziose, trova l'auto ideale per le tue esigenze di qualità e risparmio.

Le ultime news:

pubblicato il 10 aprile 2022
Verifica Auto Rubate: Come Fare il Controllo della Targa

Verifica Auto Rubate: Come Fare il Controllo della Targa

In questo articolo ci occuperemo del delicato tema del controllo della targa di un'auto usata, un'operazione che si effettua quando si ha il sospetto che la macchina sia stata rubata. Ne vedremo efficacia, procedura e attendibilità.
pubblicato il 18 aprile 2022
Rilevatore di Stanchezza in Auto: Come Funziona?

Rilevatore di Stanchezza in Auto: Come Funziona?

Il rilevatore di stanchezza alla guida è un prezioso alleato per chi trascorre molto tempo in auto. Quali sono le caratteristiche di questo dispositivo? Quanti tipi esistono? Qual è il sistema migliore?