30 gennaio 2022

Il cambio al volante: come funziona il paddle

Il cambio al volante è comodo e divertente: vediamo insieme come funziona il paddle, un dispositivo assolutamente da provare.

Il cambio al volante è comodo e divertente: vediamo insieme come funziona il paddle, un dispositivo assolutamente da provare.
È una tipologia di cambio presente soprattutto sulle vetture sportive, con motorizzazioni potenti, che va valutato se, nella ricerca delle migliori auto in vendita, si è interessati alla sportività.

Cos'è il cambio al volante

Il paddle

Chiamiamolo inglesismo o gergo motoristico, il paddle identifica le levette che contraddistinguono il cambio al volante, una tecnologia recente che qualche automobilista ha già la fortuna di usare. Coloro che amano la guida sportiva sanno bene cosa significhi avere la possibilità di utilizzare un cambio di questo tipo, un modello servoassistito che consente di effettuare scalate e passaggi alla marcia superiore in poco tempo a tutto vantaggio della sportività e del divertimento.

Come si usa il cambio al volante

Il cambio tradizionale presenta una leva al di sopra del corridoio centrale del veicolo e contraddistingue la guida che tutti (o quasi) conosciamo; il cambio al volante non usa questa leva, ma approfitta dell'inserimento di due palette che consentono di cambiare marcia con un semplice tocco. Le pale sono poste subito dietro al volante; la leva di sinistra scala di marcia, mentre quella di destra permette di passare al rapporto superiore. Per permettere l'innesco della marcia è sufficiente un semplice tocco con la mano, una trazione verso di sé della pala; si avverte un piccolo scatto e l'elettronica dell'auto provvederà a eseguire il comando, senza l'ausilio del pedale della frizione e in un tempo brevissimo.

Perchè utilizzare il cambio al volante

Il cambio al volante sfrutta la tecnologia dei modelli automatici; quest'ultimi possono essere anche a doppia frizione e montano due meccanismi separati che permettono un sicronismo perfetto nella breve unità di tempo. Accade che le ruote dentate svincolate dall'albero di trasmissione continuano a girare alla stessa velocità di quelle collegate, un sistema che permette il cambio d'ingranaggio (e di marcia) rapidamente e senza problemi. Il cambio al volante è quindi indicato per la guida sportiva, ma è anche piuttosto comodo per chi vuole viaggiare comodamente, senza premere la frizione e potendo cambiare marcia con un solo dito; la sincronia non è un problema e grazie all'elettronica non è utile più di tanto neppure sentire il propulsore a orecchio, in base al freno motore o sfruttando altre tecniche tipiche dei migliori automobilisti "vintage".

La guida con il cambio al volante

Come si guida con il paddle

Chi pensa che guidare con il paddle sia più semplice ha di fatto ragione, ma un conto è condurre un veicolo, un altro è gestirlo a velocità elevate e comandare le marce curva dopo curva. Se la guida su strada non dovrebbe in alcun caso richiedere tanta maestria, sappiamo bene quanto le emozioni siano fondamentali per la maggior parte degli automobilisti; si potrebbe aprire un capitolo in proposito, ma ora interessa comprendere come si deve guidare un'auto dotata di cambio al volante. Coloro che stanno viaggiando non devono fare altro che cambiare marcia con un dito solo quando l'auto non si riprende o nel caso non raggiunga la velocità desiderata (semplicissimo); chi invece ama la guida deve conoscere alcuni aspetti accessori:

  • le auto con il paddle hanno meno freno motore: questo fatto lo si comprende anche ragionando, in quanto le classiche scalate permettono ai veicoli tradizionali di sfruttare il freno prodotto dal motore con l'ausilio di un rapporto più basso e dell'acceleratore chiuso. I veicoli con cambio al volante non possono essere trattati in questo modo e la stessa elettronica lo impedisce, perchè sarebbe un pò come inserire la retromarcia mentre si procede in avanti; scalare è possibile, ma solo entro certi limiti che impongono un uso maggiore dell'impianto frenante del veicolo;
  • il cambio è di tipo sequenziale: come accade ai motociclisti, per passare dalla quinta marcia alla seconda è necessario passare dalla quarta e la terza, mentre nelle soluzioni tradizionali si passa sempre dalla folle ed è possibile inserire qualsiasi rapporto, tutto sommato un vantaggio per coloro che sono più abili alla guida;
  • mancano il pedale della frizione e la leva centrale (quest'ulitma se è presente gestisce la retromarcia o altre tecnologie): se dal punto di vista teorico l'assenza del pedale della frizione dovrebbe già essere stato compreso, sotto l'aspetto pratico non è certamente così. Alle prime uscite la guida senza frizione e la mancanza della leva del cambio spiazza non poco qualsiasi guidatore, anche se esperto. Per questi motivi è importante abituarsi a un approccio decisamente diverso all'interno dell'abitacolo, pena pericolosi incespicamenti.

Velocità, prontezza e uso massivo dei freni

Il paddle è un vero e proprio cambio di mentalità per qualsiasi automobilista. Utilizzata la prima volta dai piloti professionisti sia su pista che off-road, questa tecnologia permette di dimezzare i tempi fra ogni cambiata e di utilizzare il propulsore sempre nelle condizioni ottimali, cioè quando è in grado di esprimere la coppia massima più elevata o di garantire il miglior controllo del veicolo in fase di scalata di marcia.

Per tali motivi molti veicoli includono nel pacchetto diverse modalità di guida gestite elettronicamente, senza le quali un'auto sportiva cambierebbe marcia solo a 5000 rpm e un veicolo da turismo non sarebbe mai capace di allungare una marcia. L'inclusione di almeno tre modalità di guida, in genere rain (per le giornate con poca aderenza), normal e sport, consente all'automobilista di ottimizzare la conduzione del mezzo in base al tragitto e alle condizioni della strada.

L'usura dei freni sono il vero problema delle auto dotate di paddle al volante, in quanto vengono usati molto di più anche quando si viaggia tranquillamente a bassa velocità. S'immagini un veicolo che procede in discesa e che a ogni approccio alle curve non può approfittare del freno motore; non resta che premere i freni e scalare con la paletta sinistra, attendendo che il motore proceda in modo controllato. La scalata di marcia che si ottiene con la classica leva ha il vantaggio di escludere almeno parzialmente l'uso del pedale del freno, con un conseguente consumo di dischi e pastiglie decisamente inferiore.

Affidabilità del cambio al volante

La tecnologia è moderna e all'avanguardia e come tale non ha ancora ricevuto abbastanza riscontri da poter formulare un giudizio senza ombra di dubbio. I cambi manuali a leva si rompono raramente e solo dopo molti anni; un automobilista abile potrebbe non romperlo mai; tuttavia i dischi della frizione vanno cambiati periodicamente, ma la loro durata può essere davvero lunga. Sotto questo punto di vista i cambi al volante sono certamente più delicati; dipendono molto dall'elettronica e la loro complessità li rende più vulnerabili; inoltre le tecnologie a doppia frizione che spesso li accompagnano necessitano di una manutenzione ordinaria peculiare, come il cambio dell'olio a scadenze prefissate. Per quanto riguarda i costi di eventuali riparazioni non si può certo dire che i cambi tradizionali siano all'evenienza economici, ma restano più conosciuti e in generale più riparabili anche dai meccanici di fiducia, senza essere costretti per forza di cose a interpellare la casa madre per ottenere tutti i pezzi necessari.


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