come-fare 23 aprile 2022

Cosa occorre sapere sul tagliando assicurazione auto

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sul tagliando assicurazione auto. Con il cambiamento delle normative, infatti, alcuni aspetti non sono più scontati, come l'obbligo di esposizione.

In questo articolo parleremo del tagliando dell’assicurazione, un argomento che può creare confusione tra gli automobilisti meno aggiornati. Infatti, fino a poco tempo fa, il contrassegno era costantemente esposto sul parabrezza dell’auto, in bella vista come dimostrazione che i contratti stipulati sono aggiornati e il veicolo rispetta tutte le normative vigenti. Oggi, al contrario, il classico quadrato giallo che reca il numero di targa della macchina, la sintesi dei dati relativi alla polizza assicurativa stilata e la sua data di scadenza, è scomparso. Di seguito ne vedremo nel dettaglio le motivazioni e illustreremo le regole in vigore oggi.

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L’esposizione del tagliando assicurativo è obbligatoria?

Rispetto a qualche anno fa, le regole in materia di tagliando dell’assicurazione sono cambiate: fino al 18 ottobre 2015, infatti, ogni automobilista era tenuto a livello legale a mostrare il relativo contrassegno. Si trattava di un cartoncino di forma quadrata, da esporre sulla parte alta del parabrezza affinché potesse essere ben visibile. Lo scopo era quello di facilitare il controllo da parte delle Forze dell’Ordine durante le ordinarie verifiche. Pertanto, veniva costantemente mantenuto aggiornato, man mano che il contratto assicurativo subiva delle modifiche o giungeva alla data di scadenza. Inoltre, in caso si andasse incontro a una sanzione per mancata esibizione, era sufficiente approntare il documento agli agenti perché la somma da versare venisse immediatamente ridotta. C’era infatti un’enorme differenza tra un veicolo che veniva penalizzato perché il cartellino dell’assicurazione non era stato esposto e uno multato perché circolava senza essere provvisto di una polizza assicurativa. Nello specifico, nel primo caso la pena era ridotta a soli 21 euro, mentre nel secondo ammontava a ben 716 euro.

Ora, invece, le cose sono cambiate. Seguendo la linea tracciata dagli altri Paesi europei, infatti, anche l’Italia ha adottato una tendenza ampiamente propendente verso la digitalizzazione, includendo in questo processo anche le polizze assicurative. Di conseguenza l’esibizione del cartoncino sul parabrezza non è più obbligatoria: basta pagare in modo regolare il premio affinché l’automobilista possa venire registrato automaticamente dal sistema all’interno di un’apposita banca dati. In tal modo, durante un controllo, alla Polizia Stradale basta semplicemente consultarla per verificare che tutto sia in regola. Tuttavia, sebbene la procedura risulti notevolmente semplificata grazie allo sviluppo tecnologico del settore auto e della gestione dei veicoli, al titolare di un mezzo vengono comunque imposte delle accortezze cui prestare attenzione, che di seguito vedremo in modo approfondito.

Il tagliando elettronico

Come abbiamo appena accennato, dunque, oggi non vige più l’obbligo di esporre il tagliando dell’assicurazione, ma è comunque una buona idea portare sempre con sé una copia di questo documento, che sia cartacea o digitale poco importa. Premesso ciò, vediamo quali sono i punti fondamentali sanciti dalla nuova legge in vigore. Innanzitutto, questa prevede come formato preferenziale per il contrassegno quello elettronico. Il tagliando è quindi divenuto un documento digitale, che può essere consultabile per via telematica, e che attesta con attendibilità l’avvenuto pagamento in maniera regolare del premio assicurativo da parte del proprietario della macchina.

Questa innovazione presenta una serie di vantaggi collaterali, il primo e più importante dei quali riguarda la sicurezza. Infatti, falsificare un tagliando elettronico risulta impraticabile, mentre quando il formato corrente era quello cartaceo tale operazione si rivelava davvero facile ed era estremamente diffusa. Il database che viene aggiornato in tempo reale rappresenta, da questo punto di vista, un’ottima garanzia. Inoltre, anche la comodità e l’affidabilità che derivano dalla digitalizzazione non sono certo trascurabili. Il contrassegno, infatti, non sarà esposto agli agenti esterni che comunemente rovinano facilmente i documenti stampati su carta, né all’usura del tempo. Non potrà né rovinarsi né tanto meno cancellarsi. Infine, lo snellimento dell’assetto di documenti cartacei fa parte di un progetto generale più ampio che coinvolge interamente la pubblica amministrazione, che punta a semplificare i numerosi iter burocratici cui ogni giorno un cittadino deve far fronte, rendendoli più veloci nell’esecuzione e più efficienti nel produrre risultati. Non solo, ma il progetto si estende anche a molti Paesi che fanno parte dell’Unione Europea, con il preciso scopo di cercare di costruire un mondo più ecosostenibile, in grado di accrescere il senso di rispetto per l’ambiente grazie anche alla limitazione dell’utilizzo della carta dove non strettamente necessaria.

Come si svolgono i controlli delle assicurazioni

Come diretta conseguenza della digitalizzazione del tagliando, anche le relative verifiche devono avvenire per via digitale. La Polizia Stradale, infatti, può consultare il database della Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che viene costantemente aggiornato in real time. Dopo che il contratto con la compagnia assicurativa è stato sottoscritto, bastano davvero pochi minuti affinché la banca dati possa registrare con successo l’avvenuto pagamento. In tal modo tutte le informazioni necessarie saranno di libero accesso alle Forze dell’Ordine. In particolare, nella banca dati si può trovare il numero di targa del veicolo, che risulta associato in maniera biunivoca alla sua polizza assicurativa. Verificare che questa sia in regola, quindi, è questione di pochissimi minuti, in caso non lo sia, la multa scatta automaticamente e senza possibilità di errore.

Ma i controlli di routine o durante un posto di blocco eseguiti da parte degli agenti, che si servono di dispositivi specifici, non costituiscono l’unico modo in cui queste verifiche possono essere effettuate. Infatti, un metodo ancora più rapido e totalmente automatico prevede il supporto di altri apparecchi elettronici, ovvero autovelox, Telepass e telecamere installate in corrispondenza delle ZTL. In caso venga rilevata un’irregolarità, le pene sono estremamente severe: se il premio non risulta pagato, infatti, si incorre in una sanzione di ben 849 euro, unitamente alla decurtazione di 5 punti della patente. Inoltre, i pubblici ufficiali come Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili, sono autorizzati a emettere un verbale a carico dell’automobilista.

Cosa sapere sul contrassegno assicurativo

Come abbiamo accennato in precedenza, un consiglio utile è quello di portare sempre a bordo del proprio veicolo la copia cartacea del tagliando dell’assicurazione, in modo che possa essere facilmente mostrato in caso la situazione lo richieda. Viene quindi spontaneo domandarsi perché sia bene mantenere questa accortezza, nonostante il documento sia ormai in formato digitale e non sia obbligatorio esporlo. Il motivo è molto semplice: a livello teorico, gli agenti che effettuano un controllo sono in grado di accedere al database per ricavare telematicamente tutte le informazioni di cui necessitano. A livello pratico, tuttavia, può darsi che si riscontrino delle complicazioni: se al momento della verifica la banca dati non risulta accessibile, le Forze dell’Ordine non hanno la possibilità di accertarsi che tutto sia in regola. L’automobilista previdente, che possiede una versione cartacea del tagliando, invece, può farlo. In caso di accesso negato al database, infatti, egli è obbligato a mostrare il contrassegno, anche su smartphone, se occorre. Ovviamente, un foglio stampato rappresenta una garanzia infallibile.

In caso contrario, la mancata esibizione dei documenti comporta una multa pari a 29,40 euro, che deve essere pagata entro 5 giorni. Passato questo termine, la somma da sborsare passa a 42 euro, entro 60 giorni e, se ancora questa non viene pagata, si dovranno versare 85,50 euro. Inoltre, sarà necessario dimostrare l’avvenuto pagamento del premio assicurativo, entro 30 giorni. Se ciò non avviene, la multa sale vertiginosamente a 867 euro.


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