18 marzo 2022

Che cos'è, a cosa serve e come funziona l'ESP

In questo articolo parleremo dell'ESP, un dispositivo silenzioso ma fondamentale per la sicurezza.

Un dispositivo poco conosciuto dagli automobilisti, eppure fondamentale per garantire un'esperienza di guida ottimale, è l'ESP, acronimo che si riferisce al termine inglese Electronic Stability Control. Come si può evincere da queste tre parole, si tratta di uno strumento dedicato all'ottimizzazione della stabilità del veicolo, che viene così regolata e controllata in modo elettronico. Anche altre sigle vengono utilizzate per indicare l'ESP, ad esempio ESC (Electronic Stability Control), oppure VSC (che sta per Vehicle Stability Control) o VDC (Vehicle Dynamic Control), o ancora DSC (che significa Dynamic Stability Control).

Si tratta di un ADAS, un dispositivo di sicurezza, presente su tutte le auto nuove e le km 0, ma anche sulla maggior parte delle auto usate in vendita; e in generale lo puoi trovare su tutte le auto in offerta in pronta consegna su MiaCar.it.

Ma in realtà, il termine originale fu coniato in lingua tedesca, ed era Elektronisches Stabilitätsprogramm. Infatti la prima auto sulla quale l'ESP venne installato apparteneva alla casa costruttrice tedesca Mercedes. Più precisamente si trattava della Mercedes Classe S. Era il 1995, e lo stabilizzatore utilizzato era una produzione marchiata Bosch. Anche BMW applicò un dispositivo simile sulla Serie 7. In seguito, a distanza di due anni, Lexus e Toyota furono le aziende successive ad adottare questa invenzione per installarla sui loro veicoli. Già da qualche anno, precisamente dal 2014, l'ESP è divenuto di serie, e ogni automobile che possiamo trovare in commercio lo ha integrato anche nelle versioni base.

In questo articolo parleremo in modo approfondito di questo strumento. Dopo aver spiegato precisamente che cos'è l'ESP, ne analizzeremo il funzionamento nei suoi aspetti principali.

L'ESP: di cosa si tratta e qual è la sua funzione

Come accennavamo in precedenza, l'ESP ha il compito di regolare e migliorare la stabilità del veicolo, in modo da ridurre il rischio di sbandamento. Si tratta quindi di una componente che riveste un ruolo molto importante per la sicurezza di conducente e passeggeri, ma è anche un elemento piuttosto complesso, costituito da diverse parti, ciascuna delle quali assolve una precisa funzione.

Sono molti, infatti, i parametri che l'ESP deve monitorare per poter lavorare in condizioni ottimali e in maniera precisa, e questi fanno riferimento a diversi aspetti della marcia del veicolo. In particolare, all'interno dello stabilizzatore, troviamo numerosi sensori:

  • un sensore di giri, installato su ognuna delle quattro ruote. Il suo scopo è quello di raccogliere, per ciascuna di esse, delle informazioni che in seguito verranno inviate a un'apposita centralina per essere lette ed elaborate. In questo modo verrà così valutata la differenza dei rispettivi giri in un certo momento;
  • un sensore montato sull'asse che rileva il grado di rotazione degli pneumatici per permettere al sistema di controllare la direzione verso cui si dirige la vettura;
  • un sensore di sterzata che, invece, si occupa di analizzare i movimenti del volante e la direzione in cui viene girato.

Oltre a questi, c'è poi una centralina che accoglie tutte le informazioni raccolte dai vari sensori e le integra per stabilire la modalità di intervento più appropriata.

A prima vista, data la composizione che abbiamo descritto, si potrebbe pensare che il funzionamento dell'ESP sia molto complesso. Invece, nonostante tale stabilizzatore sia formato da diversi elementi che interagiscono e si coordinano in perfetta sincronia, il processo che questo dispositivo attua è in realtà piuttosto semplice. Banalmente, l'ESP interviene quando si rileva uno sbandamento del veicolo, cercando di controbilanciarlo grazie alla potenza del motore e all'azione dei freni, in modo che la macchina non esca dalla sua corsia.

Nel fare ciò, vengono quindi attuate diverse strategie per controllare la direzione della macchina, sfruttando i freni, la diminuzione dei giri del motore e l'andamento delle ruote, al fine di contrastare lo sbandamento in modo meccanico. In particolare, per fare un esempio pratico, in caso di sovrasterzo verrà chiamata in causa la ruota interna che si trova sull'asse posteriore, invece per compensare un sovrasterzo la frenata si applica alla ruota anteriore esterna.

In entrambe queste situazioni ci troviamo di fronte a un brusco cambiamento nell'angolazione di sterzata, che produce uno sbandamento. Se tale movimento risulta piuttosto consistente, oltre una certa soglia critica (stabilita in modo indipendente da ogni casa produttrice, motivo per cui questo dato è diverso per ciascun veicolo), l'ESP si innesca in maniera automatica. Non solo, può anche interagire con altri dispositivi, se la macchina ne è equipaggiata, ad esempio il sistema che controlla la frenata di emergenza, il roll stability controller, l'assistenza alla partenza in salita e il trailer stability assist.

Come capire se l'ESP è guasto e come comportarsi

Talvolta, come accade per tutte le componenti elettroniche delle auto, anche lo stabilizzatore si può danneggiare. La presenza di un guasto o di un funzionamento scorretto ci viene segnalata da una spia appositamente dedicata a questo dispositivo. Si tratta di una luce che reca il disegno di un triangolo con una macchina che lascia dietro di sé una scia che fa esplicitamente capire che il mezzo sta sbandando. Talvolta, però, a occupare lo spazio interno al triangolo ci può essere semplicemente un punto esclamativo.

Questo segnale, ovviamente, non ci indica nello specifico quale sia il problema che interessa l'ESP, poiché il guasto potrebbe riguardare uno qualsiasi dei componenti. Potrebbe, in alcuni casi, essersi rotto un sensore. Questa evenienza non è da sottovalutare, poiché inficerà il corretto funzionamento dell'intero strumento. Il solo modo per rimediare il danno è portare la macchina in un'officina specializzata. Qui un meccanico esperto potrà esaminarla per capire esattamente dove risiede il problema e cosa lo ha causato, al fine di poterlo risolvere in modo mirato.

Disattivare l'ESP: quando è opportuno farlo

Abbiamo visto che l'ESP assolve un ruolo fondamentale, integrato ormai da anni su tutte le vetture, e per questo motivo dovrebbe rimanere sempre attivo. In particolari frangenti, in cui la circolazione è resa più difficoltosa dal terreno scivoloso, ad esempio quando ghiacciato dalla neve depositata, lo stabilizzatore è essenziale per mantenere la corretta direzione, e la sua azione si espleta in sincronia con quella di diversi altri strumenti di sicurezza, come il TCS (il sistema di controllo della trazione) e l'ABS, che impedisce alle ruote di bloccarsi quando si presenta il rischio di slittamento.


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