come-funziona 04 maggio 2022

Quali documenti sono necessari per rottamare un'auto?

La rottamazione di un'auto richiede la presentazione di un insieme di documenti ben precisi. Ecco quali sono i moduli da mostrare necessariamente in un caso simile.

Quali documenti sono necessari per rottamare un'auto?

Nel caso in cui una vettura sia considerata vecchia e inutilizzabile, non si può fare altro che procedere alla sua rottamazione. Per metterla in pratica, è necessario rivolgersi presso un centro apposito e seguire una procedura ben precisa, con alcune operazioni burocratiche da rispettare a dovere. Il veicolo deve essere demolito all'insegna della massima legalità e risultare pienamente tracciabile in ogni sua operazione. Ed ecco che bisogna sapere come muoversi per rispettare tali requisiti.

Di seguito, scopriremo insieme quali sono i documenti per rottamare un'auto. In linea di massima, i passaggi da portare avanti non presentano particolari criticità, ma ciascun aspetto deve essere curato nei minimi dettagli per evitare di andare incontro a situazioni ben poco piacevoli. Ecco come e quando demolire la propria vettura e quali moduli servono per completare questa operazione essenziale.

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Quando bisogna rottamare la propria auto

La rottamazione di un veicolo viene generalmente messa in atto al momento dell'acquisto di una vettura nuova. Al momento della stipula di una polizza assicurativa dovuta al possesso di un altro veicolo, bisogna presentare presso il centro specializzato anche il documento di demolizione. Per compiere questa operazione, è necessario recarsi presso un auto-demolitore autorizzato, che può recuperare le componenti ancora funzionanti e in buono stato sotto l'aspetto meccanico, elettrico e relativo alla carrozzeria.

Il proprietario del mezzo da demolire deve così presentarsi presso la concessionaria, o in alternativa chiamare il centro specializzato per farsi prelevare il veicolo. Quindi, deve presentare tutti i documenti necessari presso l'apposito operatore, che si occupa del disbrigo di varie pratiche burocratiche. Tra queste, vanno menzionati il rilascio del certificato di rottamazione e la registrazione della cessata circolazione della vettura presso il Pubblico Registro Automobilistico, noto anche con la sigla di PRA.

A questo punto, il centro specializzato non deve fare altro che differenziare i materiali di scarto e smaltirli a seconda delle loro rispettive caratteristiche. La rottamazione dell'auto si rivela essenziale per accedere ad agevolazioni per l'acquisto di una vettura nuova, o anche quando il mezzo usato non può essere venduto perché la sua quotazione di mercato è pari a zero. Ciò che conta è presentare i documenti giusti e compilarli a dovere, per poi ricevere il certificato di rottamazione e utilizzarlo all'occorrenza.

Quali documenti servono per rottamare una vettura

Dopo aver portato la propria auto vecchia presso un demolitore o aver chiamato quest'ultimo per prelevarla, è essenziale sapere quali documenti presentare per condurre in porto una procedura così elaborata. Ecco cosa bisogna mostrare al centro di rottamazione per fare in modo che ogni passaggio venga completato con successo:

  • la carta di circolazione è un elemento fondamentale e attesta il ciclo di vita della vettura;
  • il certificato di proprietà, o in alternativa il foglio complementare, serve a dimostrare la proprietà del mezzo fino al momento della sua rottamazione;
  • non può assolutamente mancare la targa, essenziale per rimuovere l'auto dal PRA;
  • un proprio documento di riconoscimento, che si tratti della patente di guida, la carta d'identità o il passaporto;
  • il codice fiscale dell'ultimo proprietario della vettura in via rottamazione;
  • eventualmente, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio o un qualsiasi titolo idoneo nel caso in cui l'automobilista non è il proprietario in prima persona della vettura rottamata.

Una volta presentati tutti i documenti in maniera regolare, il rottamatore deve recarsi presso il PRA per segnalare la cessazione della circolazione della vettura, dovuta proprio alla sua rottamazione. Quindi, il proprietario riceve un codice d'accesso per visualizzare online il relativo certificato di demolizione. Come si può notare, bastano davvero pochi e semplici passaggi per portare a termine un'operazione davvero molto importante per ogni automobilista.

Perché il certificato di rottamazione dell'auto è così importante

È sufficiente anche un piccolo errore tra i documenti presentati per rischiare di non poter ricevere il certificato di rottamazione dell'auto. Quest'ultimo documento assume un ruolo fondamentale per togliere qualsiasi responsabilità penale e civile al proprietario del veicolo, che non deve più pagare il bollo relativo alla vettura appena rottamato. Il modulo comprende al suo interno una lunga serie di informazioni essenziali per il completamento ottimale della procedura di demolizione.

Al suo interno, devono essere presenti generalità e residenza del proprietario, la sua firma in calce, le informazioni inerenti alla vettura appena demolita e il numero relativo alla registrazione della pratica. Inoltre, nel certificato di rottamazione, non possono mancare la data e l'orario esatti del rilascio del certificato stesso e della presa in carico del veicolo, oltre alla firma di chi ha rilasciato il documento e l'eventuale attestazione di cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico. Il certificato deve essere conservato per qualsiasi ragione valida.

Quanto si paga per rottamare un'automobile

La rottamazione di un'auto comporta generalmente una spesa, seppur non molto elevata. Tuttavia, se la demolizione viene effettuata mediante un concessionario con l'obiettivo di comprare un'altra vettura, è possibile effettuarla a costo zero, oppure usufruire dei vantaggi di una tariffa tutto compreso. Se, invece, l'automobilista decide di rivolgersi direttamente presso un demolitore, bisogna tenere d'occhio un insieme di voci molto importanti. Eccole di seguito:

  • l'imposta di bollo dal valore pari a circa 32 euro;
  • la spesa aggiuntiva di circa 36 euro per rimuovere la vettura dal Pubblico Registro Automobilistico;
  • il versamento di un emolumento all'ACI dal valore economico di 13,50 euro;
  • la visura opzionale dal costo aggiuntivo pari a circa 7 euro per verificare eventuali fermi amministrativi.

Nel caso in cui la vettura sia dotata del foglio complementare, i prezzi salgono a 48 euro per la marca da bollo e circa 51 per cancellare il mezzo dal registro PRA. La spesa complessiva è quindi generalmente compresa tra gli 80 e i 150 euro, con il possesso del certificato di proprietà che risulta fondamentale per tenere i costi sotto controllo.

A tutto ciò, bisogna aggiungere le eventuali agevolazioni fiscali sull'acquisto di un'auto a basse emissioni. In tali casi, è possibile accedere a vantaggi notevoli sulla transazione, con sconti sostanziosi. Se si compra una vettura elettrica, è possibile risparmiare anche 10 mila euro su tale operazione. Per i modelli ibridi, ossia con emissioni tra i 21 e i 60 grammi per ogni chilometro percorso, il risparmio si aggira sui 6500 euro. Infine, in caso di emissioni fino a un massimo di 135 grammi per chilometro, si prende parte a uno sconto di 3500 euro.


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