IPT Auto: Cos'è e Come si Calcola
Ciò che occorre sapere sull'Imposta Provinciale di Trascrizione. Ecco come si effettua il calcolo in modo preciso di questa tassa obbligatoria.

Tutti sanno che comprare un’automobile comporta un investimento importante, e ciò è particolarmente vero se si considerano le imposte che fin da subito devono essere versate e che andranno inevitabilmente a innalzare il prezzo del veicolo in sé, anche in maniera consistente. Le spese collaterali all’acquisto sono raccolte in molte voci, e perciò è legittimo non avere sempre le idee totalmente chiare sul significato di ciascuna, soprattutto per chi è alle prese con la sua prima macchina. Tra le tasse in questione, è compresa anche la cosiddetta IPT, ovvero l’Imposta Provinciale di Trascrizione. Essa viene applicata su tutti i veicoli che sono stati immatricolati in Italia, allo scopo di consentirne l’iscrizione, la trascrizione e l’annotazione tra gli elenchi del PRA (acronimo di Pubblico Registro Automobilistico).
In questo articolo entreremo nel merito di tale imposta, vedendo in maniera dettagliata di cosa si tratta, a quanto ammonta e come viene effettuato il suo calcolo.
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Che cos’è l’IPT auto e come funziona
Il primo passo per capire come si calcola il valore dell’IPT e perché deve essere corrisposta tale somma consiste nel comprendere meglio di cosa si tratta. Come dice il nome stesso, l’Imposta Provinciale di Trascrizione è un’imposta che viene pagata alla Provincia di riferimento, che coincide con quella all’interno della quale viene immatricolata l’auto. Ciò avviene in ogni caso, sia che il veicolo acquistato sia nuovo, sia che risulti usato. A grandi linee, possiamo delineare un valore di tale tassa, che rimane fisso per un certo parziale, mentre una seconda porzione può variare, fino ad aumentare l’importo totale del 30%.
Il range risulta quindi piuttosto ampio, e per questo è importante sapere in anticipo a cosa si andrà incontro nel momento in cui si deciderà di acquistare una nuova vettura. Conoscere la cifra precisa da corrispondere alla Provincia è piuttosto semplice: si tratta, infatti, di una procedura che si basa su un calcolo standardizzato, che chiunque può effettuare ed è molto simile al modo di procedere relativo al bollo. Il compenso, infatti, viene definito a partire dalla potenza della macchina, misurata in kilowatt. Per maggiore precisione, i proprietari di auto che presentano una potenza non superiore a 53 kW, dovranno versare 151 euro. In caso il mezzo superi questo dato, al titolare spetterà un’imposta che verrà maggiorata di 3,51 euro per ogni kilowatt in eccesso. Quanto detto finora, riguarda la porzione fissa dell’IPT. In merito alla porzione variabile, invece, il discorso varia da provincia a provincia, poiché ciascuna di esse può stabilire la maggiorazione da applicare direttamente su ciascun kilowatt del mezzo, fino a un massimo del 30% del totale, come accennavamo poco sopra.
Quanto costa l’Imposta Provinciale di Trascrizione
L’IPT, dunque, deve essere obbligatoriamente versata da chiunque si approcci all’acquisto di un’auto, indipendentemente dal fatto che questa sia nuova o usata. Tuttavia, proprio in ragione del fatto che l’ammontare preciso dell’imposta viene determinato dalla provincia nella quale il veicolo è stato immatricolato, è anche impossibile rispondere in modo definitivo e universale a qualsiasi domanda relativa al prezzo. Possiamo, tuttavia, fare un esempio sulla base della potenza di un’ipotetica macchina. Supponiamo che la vettura comprata abbia una potenza pari a 110 kW: seguendo la procedura di calcolo illustrata in precedenza, la quota fissa dell’IPT risulterà corrispondere a 350,88 euro, comprendendo sia l’imposta di base che la maggiorazione dovuta ai kilowatt supplementari. A questo punto, la restante parte dipende dalla provincia. Nel peggiore dei casi, la somma da aggiungere si attesterà al 30% del totale. In tal modo, l’automobilista dovrà corrispondere una tassa dal valore finale di 411 euro.
Entrando ancor più nel dettaglio, possiamo notare che la probabilità che si verifichi un’evenienza come quella appena descritta è piuttosto alta, in quanto in Italia si annoverano 107 province in totale, e di queste ben 89 hanno deciso di applicare la quota di maggiorazione massima che lo Stato ha reso disponibile in caso la vettura in oggetto abbia una potenza superiore ai 53 kW. Ciò significa che in questi casi la maggiorazione che viene applicata su ogni kilowatt corrisponde a 4,56 euro. Andando verso una quota discendente, vediamo le eccezioni a tale cifra. Sondrio, Ferrara e Crotone rimangono appena sotto il massimo consentito, richiedendo un ulteriore 25%, pari a 4,39 euro. Il 20%, invece, si attesta sui 4,21 euro aggiuntivi, e viene applicato nelle province di Udine, Trieste, Benevento, Vicenza, Reggio Emilia, Grosseto, Latina, Arezzo, Pescara, Avellino, Bari, Lecce, Pordenone, Siracusa e Carbonia Iglesias. Scendendo ancora, troviamo la sola provincia di Ragusa che impone una maggiorazione del 15%, ovvero 4,04 euro. Se la macchina è stata immatricolata a Matera, invece, la percentuale aggiuntiva sarà del 10%, pari a 3,86 euro. Infine, le province che hanno scelto di mantenere l’imposta al livello base, comportando un costo complessivo della tassa più basso, sono quelle di Aosta, Trento e Bolzano, che richiedono il versamento di una maggiorazione pari a 3,51 euro per ogni kilowatt eccedente i 53 di potenza.
Tutte le auto sono tenute a versare l’IPT?
Dopo aver visto con precisione i dati aggiornati in merito alle maggiorazioni relative alle singole Province, vediamo anche un ultimo punto che può determinare in maniera consistente una differenza di prezzo in merito all’Imposta Provinciale di Trascrizione da pagare, ovvero il tipo di vettura.
Come accennavamo in precedenza, l’IPT viene imposta a qualsiasi utente che si appresti a comprare un’auto, e ciò vale sia per le auto nuove che per quelle usate. In entrambi i casi, varranno le regole che abbiamo visto finora, e il calcolo della tassa verrà eseguito sulla base della sua ripartizione in una quota nazionale fissa, imposta dalla Repubblica Italiana, e in una che dipende esclusivamente dalla Provincia, che può decidere di applicare una maggiorazione in percentuale variabile su ogni kilowatt successivo ai 53 di potenza.
Un caso a sé stante, invece, è rappresentato dalle auto storiche. Se il veicolo che si intende acquistare appartiene a tale categoria, il discorso cambia. L’IPT dovrà comunque essere versata, ma per queste macchine è prevista una sua forma ridotta, pari a 51,65 euro. Non si tratta quindi di una vera e propria esenzione, quanto piuttosto di un’agevolazione, che riguarda un determinato tipo di macchina, che deve presentare dei particolari prerequisiti. Infatti non basta che una vettura sia semplicemente datata per poter essere considerata storica. Oltre all’anno di produzione (che deve essere almeno di 30 anni precedente), sono richieste anche determinate caratteristiche di conservazione circa il buono stato complessivo e di funzionamento dell’auto. Il proprietario dovrà allora muoversi in prima persona per domandare che venga applicata una riduzione dell’Imposta Provinciale di Trascrizione, fornendo tutti i documenti necessari al Pubblico Registro Automobilistico.