come-fare 24 aprile 2022

Auto d'epoca o storica: quali sono le differenze

L'annoso dilemma che colpisce i non addetti ai lavori e non solo: vediamo come distinguere e a quali regole vanno incontro le auto storiche e le auto d'epoca.

Auto storiche e auto d'epoca non sono la stessa cosa

Nell'ideale comune si tende ad utilizzare le due diciture come sinonimi, tuttavia dal punto di vista tecnico non sono la stessa cosa: le terminologie "auto d'epoca" e "auto storica" infatti indicano due categorie di veicolo ben distinte. Questo si ripercuote anche e soprattutto sulla loro valutazione da parte delle regole del Codice della Strada.

Risulta quindi di fondamentale importanza fare chiarezza su questo aspetto così da sapere con esattezza come viene trattato il nostro veicolo, e di conseguenza a quali norme deve sottostare.

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Distinzione tra auto d'epoca e auto storiche

Una prima distinzione fondamentale la si può fare non solo parlando da un punto di vista prettamente teorico, bensì pratico: le auto storiche, ad esempio, possono circolare liberamente sulle strade, mentre le auto d'epoca non possono circolare liberamente salvo casi particolari.

Auto storiche

Per identificare un'auto storica possiamo fare riferimento a quanto riportato nell'Articolo 60 del Codice della Strada. Qui, per identificare un veicolo di interesse storico e collezionistico, si fa riferimento all'iscrizione dello stesso presso un registro storico, quali il Registro Italiano Fiat, il registro ASI, il registro Storico Lancia, l'Italiano Alfa Romeo, o lo Storico FMI.

Per rientrare comunque tra i veicoli di interesse storico, il proprietario deve fornire una certificazione che ne attesti la data effettiva di costruzione e tutte le caratteristiche tecniche del veicolo. Questo ultimo elemento è estremamente importante, poiché per essere eletta storica, l'auto in questione deve essere totalmente originale come uscita di fabbrica, salvo modifiche che ne permettano la circolazione. Per poter fare richiesta, il veicolo dovrà come detto disporre di tutte le componenti originali, oltre a trovarsi in perfetto stato marciante e avere anche gli interni come uscita di fabbrica e in ottimo stato. Senza tutte queste premesse, sarà praticamente impossibile ottenere la certificazione di storicità.

Esiste un periodo temporale necessario affinché un'auto si possa definire storica? La risposta è affermativa. Tuttavia, c'è da fare un distinguo. Da un punto di vista legislativo, infatti, prima del 2015 un veicolo per essere considerato storico doveva essere stato immatricolato almeno 20 anni prima.

Con la nuova Legge di Stabilità, c'è stato un aumento del periodo passato dalla prima immatricolazione. Attualmente sono necessari 30 anni perché un veicolo si possa considerare storico. In più, è opportuno precisare che non tutte le autovetture possono considerarsi d'epoca passato questo limite. Per poter essere eleggibile, il veicolo in questione deve rientrare tra quelli riportati nella lista ACI delle auto storiche tra i 20 e i 39 anni di età. Passati i 39 anni di età, quindi a partire dal quarantesimo, tutte le auto possono essere eleggibili come storiche.

Va tenuto presente inoltre che tutti i veicoli considerati storici possono regolarmente circolare su strada in quanto risultanti iscritti al Pubblico Registro Automobilistico (P.R.A.). Bisogna comunque tenere presente che devono risultare in regola per quanto concerne le proprie dotazioni, specialmente per quanto riguarda l'impianto d'illuminazione e acustico (clacson), oltre a quello frenante e di scarico.

Auto d'epoca

Facendo sempre riferimento all'Articolo 60 del Codice della Strada, vengono definite auto d'epoca tutte quelle vetture che posseggono un determinato interesse storico o collezionistico ma che non hanno più le caratteristiche atte alla circolazione su strada.

Facciamo un esempio pratico. La principale caratteristica che potrebbe negare la effettiva regolarità della sua circolazione su strada si può ricercare nel mancato rientro nelle normative anti inquinamento relative ai gas di scarico.

Come è facilmente intuibile, tali automobili sono state prodotte ben prima che entrasse in vigore la normativa, dunque sarà loro impossibile poterla rispettare non essendo dotate di catalizzatore, o quantomeno di un catalizzatore adeguato.

Da questa analisi si deduce che quindi le auto d'epoca hanno come unico o principale scopo quello di essere esposte e conservate. Va infatti considerato un punto fondamentale: le auto rientranti in questa classificazione vengono cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico. Al contempo, però, vengono inserite all'interno di un Centro storico della Direzione generale della Motorizzazione Civile.

Cosa ne consegue? Quello che ne deriva è che tali autovetture non possono circolare liberamente in strade aperte alla normale circolazione quotidianamente, ma lo possono fare solamente in determinate occasioni.

Un caso in cui possano circolare è ad un raduno, e cioè un evento circoscritto ed organizzato da un ente. In questo caso è quindi possibile per le auto d'epoca circolare.

L'iter da seguire per poter utilizzare il veicolo su strada comunque prevede una richiesta con conseguente autorizzazione da parte del Dipartimento dei Trasporti Terrestri di competenza territoriale, il quale rilascerà un foglio di via. Prima però, dovrà verificare alcune condizioni relative al veicolo e al suo stato.

Dato che queste auto posseggono un interesse storico e collezionistico, è molto facile che passino con una certa frequenza da un proprietario ad un altro. I passaggi di proprietà devono essere prontamente comunicati al Dipartimento, così da avere l'elenco del Centro Storico competente sempre aggiornato.

Differenze tra auto d'epoca e auto storica

Dopo aver fatto una breve analisi su come individuare l'una o l'altra categoria di vetture, vale la pena affrontare le varie differenze sostanziali.

La prima grande differenza che tra l'altro abbiamo già analizzato parlando delle due tipologie risiede nella possibilità o meno di circolare normalmente su strada. Per fare ulteriore chiarezza, le auto storiche possono circolare liberamente su strada mentre le auto d'epoca necessitano di una particolare deroga, ottenibile tramite autorizzazione del Dipartimento dei Trasporti Terrestri di competenza.

Altra differenza sostanziale arriva dal punto di vista economico. Per quanto riguarda le auto storiche, infatti, sussiste una riduzione della tassa di circolazione. Per godere di questo sconto, il veicolo deve rientrare tra i venti e i ventinove anni di età dalla sua prima immatricolazione. Superata questa soglia, quindi a partire dal trentesimo anno, sussiste l'esenzione totale dal pagamento del bollo auto.

Un ulteriore beneficio economico arriva dall'agevolazione sull'assicurazione di responsabilità civile. Alcune società di assicurazioni propongono delle tariffe agevolate o comunque vantaggiose per i veicoli storici. Il costo comunque varia di molto in base alla tipologia e al modello del veicolo. Resta il fatto che in ogni caso suddette proposte siano più vantaggiose di quelle relative ad un veicolo di nuova immatricolazione.

Per quanto riguarda la revisione dei veicoli, ci troviamo di fronte ad una ulteriore differenziazione. I veicoli considerati storici devono sottostare alla normale revisione biennale. Difatti, per poter circolare, devono rientrare in tutti i parametri, così come le vetture moderne. Al contrario, un'auto classificata come d'epoca deve sostenere una revisione ogni 5 anni, che andrà obbligatoriamente effettuata presso le sedi della Motorizzazione.


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